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Turchia, il monito di Erdogan: “Il mondo ci sostenga oppure sarò costretto a farlo…”

Il monito di Erdogan al mondo. Il leader turco chiede il sostegno della comunità internazionale sottolineando il rischio di fuga dei rifugiati verso Occidente

Turchia, il monito di Erdogan: “Il mondo ci sostenga oppure sarò costretto a farlo…”. Il leader turco avverte il mondo sul rischio fuga di rifugiati in massa verso l’Occidente. Di seguito l’ editoriale di Erdogan pubblicato sul Wall Street Journal e ripreso da ANSA.

“La comunità internazionale deve sostenere gli sforzi del nostro Paese o cominciare ad accettare i rifugiati” dalla Siria. Lo scrive il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in un editoriale pubblicato sul Wall Street Journal per sostenere le sue ragioni sull’offensiva militare contro i curdi nel nord-est della Siria. “La Turchia sta intervenendo dove altri hanno mancato di agire”, è il titolo scelto dal leader di Ankara per il suo intervento sul quotidiano americano.

“I flussi di rifugiati siriani, la violenza e l’instabilità ci hanno spinto ai limiti della nostra tolleranza”, scrive Erdogan, che ricorda l’impegno del suo Paese nell’ospitare 3,6 milioni di rifugiati siriani e rivendica di aver speso “40 miliardi di dollari per offrire loro educazione, assistenza sanitaria e alloggio”. Tuttavia, insiste, “senza supporto finanziario internazionale non possiamo impedire ai rifugiati di andare in Occidente”. Erdogan spiega quindi di aver deciso l’offensiva in Siria dopo aver “concluso che la comunità internazionale non avrebbe compiuto i passi necessari” ad affrontare la situazione. “Ci assicureremo che nessun combattente dell’Isis lasci il nord-est della Siria”.

Intanto il Dipartimento del Tesoro Usa fa sapere che ci sono anche tre ministri in carica nel mirino delle sanzioni americane contro la Turchia per l’offensiva in Siria. Si tratta del ministro della Difesa, Hulusi Akar, del ministro dell’Interno, Suleyman Soylu, e del ministro dell’Energia, Fatih Donmez, oltre ai ministeri della Difesa e dell’Energia nel loro insieme.

Trump nel frattempo ha dato il via libera alle sanzioni Usa alla Turchia, che colpiscono tre ministri in carica.

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