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Ilaria D’Amico: “A scuola ero brava ma per una questione di c..o. Buffon? Quando stiamo per litigare…”

Ilaria D’Amico: “A scuola ero brava ma per una questione di c..o”. Il suo intervento ai microfoni de ‘I Lunatici’, in onda sulle frequenze di Rai Radio2

Ilaria D’Amico: “A scuola ero brava ma per una questione di c..o. Buffon? Quando stiamo per litigare…”. La giornalista parla di vita privata e professionale nel suo intervento ai microfoni de ‘I Lunatici’, il format condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta su Rai Radio2 dal lunedì al venerdì dalla mezzanotte e trenta alle sei del mattino.

Ilaria D’Amico come si coccola. “Se sono da sola mi coccolo con poco. Col silenzio, con un libro, facendo quelle cose che non ho mai il tempo di fare. Quando c’è Gigi ogni tanto ci dedichiamo a qualche serie. Ad esempio la trilogia 1992, 1993, 1994. Magari ci guardiamo tre episodi insieme, anche se a volte è tragico perché tiri tardi la notte sapendo che poi la mattina la pagherai”.

I ricordi di bambina. “Da bambina ero tranquilla. Un po’ cervellotica. Però ero abbastanza ubbidiente. A scuola andavo bene, ma ero anarchica. Mia mamma si chiedeva sempre come facessi a studiare, visto che non avevo mai un libro. Ero un casino, ero brava ma per una questione di c..o. Ho una memoria molto sviluppata e questo mi ha aiutato tantissimo. Alle elementari ero timidissima, poi la cosa è svanita di colpo”.

Sulla condizione delle donne in Italia. “Le cose stanno parecchio migliorando, soprattutto se pensiamo a come eravamo conciati soltanto cinquant’ anni fa. Anche se il mondo del lavoro non si è modificato a favore delle donne, assecondando i ritmi naturali della donna, che lavora due o tre volte. Questa cosa ha un prezzo sociale. La donna fa tutto, ma deve farlo o arrancando o andando in sottrazione degli altri settori fondamentali della sua vita. Sta meglio verso i quarant’anni. Io ho avuto una vita bellissima, non mi posso lamentare e ho una profonda gratitudine per le cose che mi sono accadute, però se dovessi pensare di ritornare a 20-25 anni fatico”.

A proposito del rapporto con la sua bellezza. “Gli anni hanno migliorato il mio rapporto con lo specchio. Ho fatto pace con la mia femminilità verso i quaranta. Mi sento bene, sono contenta di essere nel corpo e nei sentimenti che porto. Mentre prima c’ è stato un po’ di conflitto. Anche perché mi hanno convinto più gli altri che fossi carina che non io direttamente”.

La gioventù. “Verso i 18-20 anni mi appoggiavo alla bellezza per utilità, ma non ero del tutto convinta. Poi ho iniziato a lavorare in un mondo estremamente maschile e quindi ho dovuto lavorare quasi in negazione. Sì, sono carina, però… . Esiste molto spesso il pregiudizio nei confronti delle donne carine. E’ uno stereotipo che ti appiccica addosso il maschio. Ed è vero anche che alcune donne che nascono con un lato estetico molto facile da affermare poi si appoggiano su quello e sviluppano meno altro”.

Sulla relazione con Buffon. “Ai pettegolezzi e ai paparazzi non ci si abitua mai. Si rende ancora più estrema l’ attitudine ad essere appartati e riservati. Le vacanze non sono in luoghi mondani, le serate pubbliche sono limitatissime e quasi sempre per dovere. Magari se sei a Milano o a Torino eviti di andare nelle ore di punta in Via Roma o in Corso Vittorio Emanuele. Però trovo puerile chi fa un mestiere pubblico e si lamenta di questa cosa. Bisogna solo trovare delle precauzioni a seconda di come sei.  L’ unico momento in cui siamo più attenti è con i bambini”.

I momenti in famiglia. “Se ti fermi ogni trenta passi perché ti chiedono di fare una foto dà veramente fastidio ai miei figli. Il mio rapporto con Gigi? Non litighiamo mai! Quando stiamo per litigare ci viene da ridere. Non mi è mai successo in alcuna relazione di litigare così poco. Lui è per metà toscano e per metà friulano. Quando rimane male per qualcosa si chiude e me ne accorgo dopo due giorni. La gelosia? Siamo arrivati fino a qui, viviamo entrambi in una vita in cui incontriamo tantissime persone nuove, non riusciremmo a vivere spiandoci. Siamo gelosi l’ uno dell’ altra, se ti ami sei geloso nel senso che hai bisogno di sentire che l’ altro c’ è, ma questo basta. Ti sei scelto, va bene così”.

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