Si sposano poi cambiano sesso, è la storia di due ragazzi che hanno deciso di cambiare tutto ma restare comunque uniti
Si sposano e cambiano sesso. È la storia di Marco, imprenditore, che sposa Anna (nomi di fantasia), dipendente di un’azienda di manutenzione. Per la prima volta al mondo, una giudice riconosce il duplice cambiamento di sesso e ordina all’anagrafe di ratificare la validità del matrimonio – a ruoli invertiti. Ora Andrea è il marito, e Lucia la moglie. Insieme alla loro avvocata, il 3 ottobre hanno ottenuto una storica vittoria in tribunale, stabilendo un nuovo diritto civile.
Lucia racconta: «Sono nata donna in un corpo che non mi apparteneva, ma grazie alla scienza sono riuscita a correggerlo». Andrea, invece, condivide il suo percorso: «Sono nato uomo nel corpo di Anna. Da piccolo giocavo a pallone e mi vestivo da maschietto». Lucia prosegue: «La scuola è stata un incubo, soprattutto alle medie. Vestivo come un ragazzo, ma mi piacevano le bambole, i tacchi e le collane. Nessuno capiva che un bambino potesse sentirsi bambina. Per loro eri effeminato o gay, ma io non mi sono mai sentita attratta dai ragazzi gay».
Oggi Lucia è una donna splendida, e Andrea un giovane uomo affascinante, di 24 anni, quattro meno di lei. Lucia riflette sui pregiudizi: «Se sei trans, molti pensano tu sia una prostituta. Ma io vengo da una famiglia benestante, ho comprato un supermercato e guadagnato bene. Quando ho iniziato a presentarmi come Lucia, in paese erano tutti scettici. Mi truccavo, vedevano il seno crescere… Era difficile passare inosservata. Ma col tempo hanno capito».
È proprio nel suo supermercato che ha conosciuto Andrea, in vacanza nella zona. «Aveva già iniziato la transizione opposta alla mia. È stato un colpo di fulmine. Gli ho fatto conoscere la mia famiglia: è il primo fidanzato che ho portato a casa».
La strada non è stata facile. «Mio padre non mi ha mai accettata e si è allontanato dalla mia vita. Andrea ha vissuto lo stesso con sua madre, che non voleva accettare che Anna non esistesse più. Nessuno dei due genitori ha partecipato al nostro matrimonio, il primo matrimonio transgender in Italia, celebrato il 6 febbraio 2016. Avevo un vestito bianco e mi sentivo felicissima, ma i nomi erano ancora quelli sbagliati. Marco sposava Anna. Perfino l’assessore sbagliò, e questo oggi mi fa sorridere».
La correzione dei nomi, però, era un passo fondamentale. «Non sopportavo più di avere documenti con un nome che non mi rappresentava. Ogni visita dal medico o appuntamento era un disagio. Cambiare il nome non è semplice, e la legge non aveva precedenti».
La loro avvocata sottolinea l’importanza della sentenza: «È un risultato straordinario che farà giurisprudenza. In caso di transizione di un solo coniuge, il matrimonio di solito viene sciolto o trasformato in un’unione civile. Qui, invece, si è tutelato l’amore: il tribunale ha ordinato l’aggiornamento dei nomi mantenendo il matrimonio valido». Un precedente significativo per altre coppie transgender.
Lucia e Andrea hanno vinto la loro battaglia: «Questa sentenza ha fatto più storia di molte politiche. Ci hanno detto che il nostro amore non aveva diritto di esistere, ma ora siamo finalmente riconosciuti».
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