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Alena Seredova contro gli haters: “Se passano le giornate a criticarmi c’è una sola spiegazione…”

Alena Seredova contro gli haters in una intervista rilasciata ai microfoni de ‘Il Corriere della Sera’. L’ attrice attacca quelli che criticano sui social

Alena Seredova contro gli haters: “Se passano le giornate a criticarmi c’è una sola spiegazione…”. L’ attrice attacca quelli che criticano sui social in una intervista rilasciata ai microfoni de ‘Il Corriere della Sera’.

Insomma, in origine, le magliette erano stirate o no?
«Erano state stirate a fine scuola, a giugno. Infatti, si nota la piega del ferro da stiro sulla manica. Però, erano finite in una scatola per fare spazio nell’armadio ai vestiti delle vacanze e si vede che hanno patito un po’. Comunque, pure se non le avessi stirate, non ci trovo niente di male».

Rivendica il diritto di non stirare?
«Certe cose non c’è bisogno di farle super-piegate. Tanto, poi, in un attimo, si stropicciano e hai perso solo tempo. Preferisco stirare meno e stare più con i miei figli, a differenza di chi sta a polemizzare sui social e magari trascura i familiari. Sono una mamma che lavora, ho appena lanciato una linea di profumi, ma ho scelto di dedicarmi molto ai figli e di sacrificare qualcosa per loro. Però, non si può far tutto e su qualcosa mollo. Credo che, un giorno, David Lee e Louis Thomas daranno valore a queste cose più che se li avessi fatti uscire inamidati. Fra l’altro, il primo a criticare è stato un maschio trentenne: si vede che le camicie gliele stira ancora la mamma».

Lei gli ha risposto: «Non vanno mica in ufficio».
«Parliamo di ragazzi. Se tornano coi pantaloni rotti sul ginocchio, non faccio i salti di gioia, ma ci cucio una toppa e sono felice perché penso che sono sani, che corrono, si divertono».

Molti l’hanno difesa perché stirare emette anidride carbonica.
«Non ci avevo mai riflettuto. Però, già mi capita di non stirare tute da casa, calzini, pigiami: non li vede nessuno, l’importante è che siano puliti. Ora so che c’è anche un effetto ecologico e ben venga».

Pare che stirare una camicia con mano esperta emetta 14 grammi di Co2, ma se si è lenti e incapaci, si sale a 70.
«Le camicie non sono il mio forte. Sotto questi due numeri scriva: ecco perché non le stiro io. Scriva anche che quelli che criticano sui social scaricano il cellulare, consumano energia e certo non salvano l’ambiente».

C’è chi l’ha accusata di tirchieria. Uno ha scritto «non stiri tu, spendili questi euro».
«Non mi piace chi guarda in casa d’altri cosa ci si può permettere e cosa no. Io non giudico chi sta meglio di me e ai miei figli insegno a non vantarsi di quello che hanno. Sono nata in una famiglia in cui mamma fa ancora tutto da sola e io so fare, e ho fatto, tutti i lavori domestici. A casa, a Torino, faccio ancora tanto. Cucino tutti i giorni, mi piace far trovare la cena pronta ai ragazzi quando tornano dagli sport. Il grande ha un orario come se andasse in ufficio: fa scuola calcio e, quattro volte alla settimana, torna alle 20,30 passate».

Quante magliette da sport le tocca stirare?
«Quelle, per fortuna, si appendono e basta. Sono di un tessuto che si stira da solo».

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