Home » J-Ax si racconta: “Per me è stata l’estate più bella di tutte. I giovani? Ti amano solo se…”
Spettacolo

J-Ax si racconta: “Per me è stata l’estate più bella di tutte. I giovani? Ti amano solo se…”

J-Ax si racconta: “Per me è stata l’estate più bella di tutte”. Il rapper parla dei suoi lavori e sulla musica in generale ai microfoni de ‘Il Giornale’

J-Ax si racconta: “Per me è stata l’estate più bella di tutte. I giovani? Ti amano solo se…”. Il rapper parla dei suoi lavori e sulla musica in generale in una intervista rilasciata ai microfoni de ‘Il Giornale’.

«Sto preparando il nuovo album, che spero diventi un classic Ax con le mie radici musicali e qualche novità […] Ma qualcuno dice che sono troppista, che faccio troppe cose».

Allora «troppista» potrebbe diventare anche «trappista». Le piace la trap?
«Ci sono belle cose e cose discutibili, come in tutto. Cerco sempre di non farmi trascinare dalla critica troppo facile perché l’ho patita sulla mia pelle quando ho iniziato con il rap negli anni Novanta. Comunque non voglio scimmiottare nessuno e non faccio la trap perché rimango fedele alle mie radici. Senza far paragoni, non voglio fare come Frank Sinatra con Elvis Presley o come Elvis con i Beatles. Più che altro mi interessa un discorso generale».

Ossia?
«Ho l’impressione che la musica sia sempre più costruita per non rimanere. È tutto vapore. Dopo 5 anni le cose non se le ricorda più nessuno, mentre una volta non era così. Non è un discorso da nostalgico, è una amara constatazione della realtà».

C’è l’azzeramento del passato.
«Mi fa ridere e un po’ incazzare vedere dischi di platino cancellati perché è cambiato tutto con le nuove certificazioni».

La carriera però rimane.
«E io non ho avuto una carriera sempre stabile. Dopo gli Articolo 31 mi sono ritrovato a fare concerti anche con soltanto 300 persone. Però non ho mai mollato. E quest’estate ero l’unico della mia età nella top list di Spotify. Prima al numero 15 poi, pian piano, al numero uno e va bene così. A me non interessa essere il numero 1, a me interessa lasciare un segno».

Quale segno ha lasciato la scorsa estate?
«Per me è stata l’estate più bella di tutte perché non c’è stato un solo tormentone che ha stancato gli ascoltatori. Certe volte, a fine estate, si è talmente stanchi di ascoltare lo stesso pezzo che vien voglia di spegnere tutto. E poi…».

E poi?
«Dopo anni di Luis Fonsi ed Enrique Iglesias, i brani più ascoltati erano tutti italiani».

Cosa vuol dire?
«Vuol dire che gente come Takagi&Ketra, Charlie Charles e altri, dopo aver assorbito la lezione straniera, ha creato una scena italiana che ha spaccato il culo a tutti, come si dice in gergo. Prima c’erano un solo produttore e un solo suono».

Ci sono anche tanti duetti.
«Ci sono artisti come Elisa che hanno capito questa nuova tendenza e altri che la rifiutano e, a meno che non siano geni enormi, si condannano a rimanere un po’ in disparte».

J-Ax è uno dei pochi ad avere un pubblico di tutte le età.
«I giovani ti seguono se sei autentico, non se provi a fare il gggiovane».

E adesso?
«Finita questa intervista vado in Sony a parlare del mio disco, ho già fatto ben 24 brani, forse sono davvero un troppista…».

Seguici anche su Facebook. Clicca qui per diventare fan della nostra pagina ufficiale

Ultima ora:
L’albero delle siringhe vicino alla scuola e al mercato: il caso ad Ancona

Lutto nel mondo del calcio è morto Giorgio Squinzi, patron del Sassuolo

Aereo precipita su un edificio e prende fuoco: almeno 5 morti – VIDEO

Leggi anche:
Entra nel recinto dei leoni e si mette a ballare: follia allo zoo – VIDEO

Cecilia Rodriguez: “Ignazio Moser fa tutto quello che dico io”

Tags
Loading...
Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com