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Televisione

Flavio Insinna fa commuovere Caterina Balivo: “Mi chiedo se c’è qualcosa da fare in questo mondo dove il dolore è troppo”

Flavio Insinna ospite di Caterina Balivo

Flavio Insinna è stato tra gli ospiti della puntata odierna di Vieni da Me condotto da Caterina Balivo. Si è raccontato attraverso le canzoni della sua vita ed ha fatto commuovere la conduttrice fino alle lacrime quando ha parlato delle sue visite in un ospedale oncologico pediatrico. Un giorno una mamma gli si è avvicinata e gli gli ha chiesto. “Secondo lei perchè?”.

Insinna ha una canzone, il brano, ‘Hai un momento Dio’ di Ligabue, nel verso in cui canta ‘Dimmi almeno se di là c’è il sole’, che lo ha fatto molto riflettere sugli eventi dolorosi della vita. “I perché non c’è, non abbiamo la risposta e come dice Luciano ‘dimmi almeno se di là c’è il sole’ e allora in mezzo a tutte le cose bellissime della mia vita, della mia giornata, ci sono questi perché. Io adoro questa canzone di Ligabue e da solo nella mia stanza a volte chiedo se c’è qualcosa che posso fare meglio in questo mondo dove il dolore è troppo”.

Il conduttore ha raccontato poi un aneddoto della sua infanzia. “Mia mamma mi cantava la ninna nanna di Renato Rascel per farmi addormentare e io le grattavo la mano. Poi da bambino pensi che i tuoi genitori siano immortali ma la vita poi ti fa capire che la luna ha due volti, quello che splende e quello buio. Comunque non saprei cantarla con la dolcezza di mia madre”.

Un altra canzone che ha lasciato il segno è I Will Survive di Gloria Gaynor. “Tutti dovrebbero ballare, solo per la gioia di sentire il tuo corpo che si scatena. E’ un brano che fu importante per me quando ad un certo punto della mia vita decisi di fare il Dj. Mio padre, medico, mi disse: “Cosa?”. Divenne un lavoro. Ho ancora i giradischi, il mixer, l’apparecchiatura. Poi alzavo altri soldi registrando su delle cassette quello che mettevo…. Fu mia sorella ad aiutarmi ad entrare nel mondo dello spettacolo. Mi iscrisse ad una accademia di teatro a Roma dopo che mi avevano rifiutato ad una accademia”.

 

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