Come gestire un’associazione no profit. La guida completa alla gestione di questo tipo di organizzazione
Come gestire un’associazione no profit. Con il termine no profit si intendono tutte quelle attività svolte non professionalmente e senza scopo di lucro, che perseguono un fine diverso dal conseguimento dell’utile (scopo solidaristico, sociale, culturale, sportivo). Queste sono contrapposte alle attività a scopo di lucro, ovvero quelle attività con il solo fine di produrre un utile.
Bisogna però capire cosa si intende per “fare utile”.
L’art. 2247 del C.c. recita che “Con il contratto di società due o più persone conferiscono beni o servizi per l’esercizio in comune di una attività economica allo scopo di dividerne gli utili”. Lo scopo principale non è conseguire utili, ma dividerli fra i soci facenti parte della società.
Questa è la vera differenza tra gli enti no profit e gli altri. Le associazioni, le Onlus ecc. possono svolgere attività a pagamento conseguendo un utile, ma non possono dividerlo tra i soci. L’utile conseguito alla fine dell’anno contabile potrà essere messo da parte e riutilizzato dall’associazione per finanziare le sue attività.
Gli enti non commerciali, possono avere delle entrate che provengono sia da attività commerciali che non commerciali. Un’altra differenza con gli enti a scopo di lucro, è che negli enti no profit i soci hanno gli stessi diritti e doveri, senza valutare la somma versata o il loro contributo all’interno dell’ente.
Non è corretto pensare che gli amministratori o chi lavora per un ente associativo sia esente dal ricevere un contributo economico. E’ possibile ricevere un corrispettivo proporzionato all’attività svolta nell’ente e al volume economico dello stesso.
Gli obblighi della gestione di un’associazione no profit
La gestione dei pagamenti di una no profit (associazioni sportive, Onlus, comitati), ha alcuni obblighi contabili che è fondamentale assolvere per una buona gestione dell’ente, sia per ottenere dei benefici fiscali che per essere in regola con le relative normative. La stesura e la tenuta dei documenti contabili spetta al presidente e al consiglio direttivo. Tali documenti dovranno essere depositati presso la sede sociale dell’ente e dovranno rimanere a disposizione di tutti i soci.
Per una gestione accorta della contabilità, è consigliato redigere e tenere un registro inventario, dove elencare tutti i beni dell’associazione o dell’ente. Successivamente è fondamentale la tenuta di fogli cassa periodici (a cadenza giornaliera, settimanale o mensile). In tali documenti verranno annotate tutte le entrate e le uscite di cassa, comprensive di relativa casuale, riferibili ad un certo periodo di tempo. La tenuta dei fogli cassa permetterà la redazione del bilancio annuale. Inoltre, è necessario conservare tutta la documentazione relativa alle spese e ai contratti stipulati dall’associazione.
La redazione del bilancio annuale è uno degli obblighi principali a cui tutti gli enti no profit (associazioni, Onlus, associazioni sportive) devono adempiere. Ogni anno il consiglio direttivo deve predisporre il bilancio dell’ente, dal quale devono risultare in maniera chiara e precisa le entrate suddivise per voci dettagliate (i beni, i contributi, i lasciti ricevuti, le spese e gli oneri sostenuti). Se il bilancio è in attivo, la chiusura dello stesso non deve dare un “utile”, ma una voce positiva in avere da riportare nel rendiconto dell’anno successivo.
I proventi dell’attività istituzionale devono essere separati e distinti da quelli dell’eventuale attività commerciali dell’ente. Il bilancio deve essere accompagnato da una relazione illustrativa (o bilancio di missione) predisposta dal consiglio direttivo, che possa enunciare le attività dell’associazione, degli eventi e delle iniziative organizzate.
La redazione del bilancio economico e di missione è un momento molto delicato, visto che in base all’analisi di quanto riportato nei documenti potrebbero essere eccepite irregolarità fiscali e il mancato rispetto della normativa sugli enti in esame. Particolare attenzione va prestata anche nel caso di esercizio attività commerciali o di attività associative che possono essere “sospettate” come tali.
Il bilancio e la relazione di missione devono essere sottoposti all’approvazione dell’Assemblea entro e non oltre quattro mesi dalla chiusura dell’esercizio sociale e devono essere depositati presso la sede sociale nei quindici giorni precedenti la data fissata per la loro approvazione, rimanendo a disposizione di tutti i soci.
Riguardo l’attività commerciale di associazioni e associazioni sportive, in tali casi sarà necessario aprire Partita Iva (ad accezione delle attività occasionali) e tenere le scritture contabili relative alle normali attività commerciali. Per le Onlus, queste dovranno tenere la contabilità fiscale per le attività connesse, anche se queste sono esenti da tassazione.
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