Giovanni Minoli a Vieni da Me
Giovanni Minoli è stato ospite di Caterina Balivo a Vieni da Me, raccontandosi in una lunga e toccante intervista. Il giornalista della Rai ha raccontato del difficile rapporto avuto con la madre e del periodo difficile che ha attraversato per combattere l’anoressia.
“A casa siamo sette fratelli maschi, mia madre era una nazista. Innamorata di suo marito e basta. Non era una madre. Non ci chiamava per nome, ma con una campanella. Un suono per il primo figlio, due suoni per il secondo e così via. Ho ricevuto un’educazione molto severa, ma va bene così”. Il padre, invece, morto in un incidente stradale, è ricordato da Minoli con parole dolcissime. “Era un maestro, un amico. Quando è morto mio padre, sono morto anch’io. Sono stato due anni in apnea, ma la cosa curiosa è che io ho scritto un romanzo tra i 15 e i 17 anni, nel quale racconto la morte di mio padre che sarebbe avvenuta esattamente come ho raccontato io dieci anni dopo e questa cosa che mi ha sempre fatto impressione. Anche mia madre è morta in un incidente stradale”.
Ma il periodo più difficile, il giornalista lo ha attraversato durante la malattia di uno dei fratelli, morto per un tumore al cervello. “Era malato da sei anni e tutti erano intorno a lui. Nessuno si accorgeva di me e per farmi vedere sono diventato anoressico, però non bastava. Oggi mi sono ripreso… Sopravvivere in una famiglia numerosa ti insegna quanto sia difficile la vita. Neanche in Rai è stato così duro”.
Il giornalista ha parlato anche degli haters, i cosiddetti ‘leoni da tastiera’ che sfruttano l’anonimato per insultare chiunque sui social. “Quando lavoravo a Radio24 erano insulti continui, ma io avevo trovato una soluzione. Durante ogni trasmissione sceglievo il commento peggiore, quello più cattivo e lo chiamavo a casa dopo la trasmissione…cambiava tutto, diventavano fan”.
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