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Ultrà Juventus arrestati, spunta un messaggio a Bonucci: “Domenica ti fischiamo…”

Ultrà Juventus arrestati, spunta un messaggio indirizzato al difensore Leonardo Bonucci, mandato da alcuni gruppi prima di una partita

Ultrà Juventus arrestati, spunta un messaggio a Bonucci: “Domenica ti fischiamo…”. Biglietti omaggio e non solo. Ai capi ultras bianconeri veniva garantito anche da bere e mangiare durante gli incontri. Come ad esempio il gruppo Tradizione, che riceveva quaranta buoni per consumazioni gratuite al bar del primo anello. Mentre altri 25 buoni per consumazioni gratuite venivano messi a disposizione per il gruppo Drughi, da ‘spendere’ nel punto ristoro del secondo anello.

Una sorta di moneta di scambio tra società e gruppi ultras per stare tranquilli durante le partite ed evitare azioni di disturbo, violenza e danni all’ interno dei punti ristoro dell’ Allianz Stadium.

Come riporta ‘Il Messaggero’, nel mirino dei capi ultrà era finito anche il difensore Leonardo Bonucci, etichettato come traditore dopo aver lasciato per una stagione la Juve per approdare al Milan. Salvo poi tornare indietro. «L’ attività tecnica – scrive il gip – ha però permesso di accertare come il reale motivo della contestazione non fosse una rimostranza per l’ infedeltà di cui aveva dato prova Bonucci, ma, ancora una volta, la mancata concessione di biglietti gratuiti e il taglio delle agevolazioni all’ambiente ultrà».

In una telefonata tra Fabio Trinchero (Viking) e un’amica del giocatore, il primo le chiedeva di avvisare Bonucci della contestazione a cui sarebbe andato incontro. «In questo momento lui si trova in mezzo– si legge nell’ordinanza -, è un tramite che paga anche la situazione del momento».

Come riporta il quotidiano, “il 25 agosto, prima della partita, era stato lo stesso difensore a descrivere il clima di tensione che stava respirando in quel momento, dimostrando di avere piena consapevolezza delle reali motivazioni della contestazione subita quando, in una telefonata prima dell’incontro calcistico, aveva rivelato a un commentatore televisivo di aver parlato con «uno della curva» che lo aveva avvisato che la parte superiore del secondo anello lo avrebbe fischiato, ma «non per te, ma ti usano come pretesto per attaccà la società per il caro biglietti, caro abbonamenti, certificati, striscioni, tutta sta roba».

Anche i bambini venivano allontanati se il posto allo stadio spettava a un capo ultras o ai colonnelli della tifoseria. Succedeva allo Juventus Stadium quando i Drughi decidevano di isolare e riservarsi una parte della curva. Gli investigatori hanno accertato un episodio in cui un padre e un bambino non avevano potuto sedersi ai posti per cui avevano pagato il biglietto.

Ci sono stati episodi violenti nei confronti di singoli tifosi anche non appartenenti ai gruppi ultras. Per controllare una parte dello stadio si muovevano per certi aspetti come un gruppo mafioso, anche se per la Procura di Torino non ci sono stati elementi sufficienti per contestare anche il reato di associazione di stampo mafioso”.

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