Bambino cade dal balcone, ma un ragazzo lo salva lanciandosi nel vuoto. «Non avrei mai potuto lasciarlo cadere senza far niente»
Bambino cade dal balcone, ragazzo si lancia nel vuoto e lo salva. Si chiama Angel Micael e si è lanciato dal tetto di un furgone per prendere al volo quel piccolo bambino di soli 4 anni che precipitava dal secondo piano di un palazzo. «Non avrei mai potuto lasciarlo cadere senza far niente», racconta il ragazzo eroe ai microfoni de ‘Il Corriere della Sera’. L’ episodio è accaduto sabato mattina a Casalmaiocco, in provincia di Lodi, poco prima delle 9.
Il ragazzo che si è lanciato nel vuoto per salvare il piccolo si chiama Angel Micael Vargas Fernandez, è figlio di un argentino e di una peruviana, è in Italia da 12 anni. Il giovane stava facendo il proprio turno di lavoro nel distributore quando le urla di alcuni clienti hanno richiamato la sua attenzione verso il palazzo che si affaccia sul piazzale. «Ho visto il bambino. Era sulla parte esterna del balcone, al secondo piano, aggrappato alla balaustra, che urlava terrorizzato».
Così, spiega ancora il ragazzo al CorSera, «insieme a un cliente sono corso sotto il balcone e sono salito sul tetto di un furgone parcheggiato quasi sotto al piccolo che penzolava. Volevo arrampicarmi al primo piano per prenderlo, ma appena sono salito sul tetto del camioncino ho visto le manine che lasciavano la presa e il bambino che cadeva proprio nello spazio tra dove ero io e un’altra auto parcheggiata. E allora mi sono buttato».
Angel Micael è riuscito a prendere al volo il bambino e insieme sono finiti sull’asfalto, con il corpo di Angel che ha attutito la caduta del piccolo, probabilmente salvandogli la vita. Sul posto sono arrivati subito i soccorsi e i carabinieri della stazione di Tavazzano. In un campo vicino è atterrato l’elicottero del 118, il cui intervento però non è stato necessario. Angel e il piccolo sono stati trasportati in ambulanza all’ospedale Maggiore di Lodi.
Dopo le prime cure di pronto soccorso, i due si sono rivisti proprio in ospedale. «Ci siamo salutati, ma il piccolo era confuso e molto agitato: si è preso un brutto spavento, come me del resto. I genitori mi hanno ringraziato tanto. Ma io ho fatto tutto d’istinto: non avrei mai potuto lasciarlo cadere senza tentare di fare qualcosa», aggiunge Angel. Nel volo il giovane ha riportato varie contusioni e abrasioni, anche in faccia, ma nessuna frattura.
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