Scomparsi a Piacenza, Roberta Bruzzone, consulente nelle indagini, dopo i rilievi a casa Sebastiani ha spiegato alcuni aspetti di quanto trovato
Scomparsi a Piacenza, la consulente dopo i rilievi a casa Sebastiani: “Come in un film horror”. Vestiti sporchi, sacchi d’ immondizia, gusci d’ uovo, monetine buttate ovunque. Massimo Sebastiani viveva così. O almeno così i carabinieri del Ris hanno trovato la cascina dove ha vissuto fino a domenica 25 agosto, quando è scomparso nel nulla con l’ amica Elisa Pomarelli.
«Condizioni indicibili», ha storto la bocca la psicologa forense e criminologa Roberta Bruzzone che pure è consulente di Sebastiani, nel senso che è stata nominata dal suo difensore, l’ avvocato piacentino Mauro Pontini. Bruzzone è entrata ieri nell’ abitazione con i carabinieri che cercavano tracce di Elisa, dopo averle trovate nella sua auto giudicandole interessanti. Come interessanti pare siano le immagini delle telecamere della ditta per cui lavora Sebastiani e che ha sede proprio vicino a casa sua. Un paio di video che lo riprenderebbero in auto.
«Una discarica, mi è sembrato un viaggio in un film dell’ orrore che mi ha fatto pensare a un accumulatore seriale, a un uomo che può fare qualsiasi cosa. Qualche considerazione di natura psichiatrica va dunque fatta», ha azzardato la psicologa, aggiungendo che «uno scenario del genere te lo aspetti da soggetti schizofrenici». Il che ha fatto sorridere qualche inquirente: «È forse un’ anticipazione della linea difensiva? Schizofrenia, disturbo della personalità, incapacità di intendere e di volere».
Comunque sia, i carabinieri hanno frugato fra le mille cianfrusaglie di Sebastiani, nel pollaio, hanno repertato della cenere rinvenuta all’ esterno. La Procura di Piacenza non esclude infatti l’ ipotesi più terribile: che l’ uomo possa averla uccisa e in qualche modo occultata.
«Non è stato trovato nulla di significativo», ha precisato l’ avvocato Pontini. Nessuna pistola fumante, ma i Ris hanno prelevato decine di campioni e saranno le analisi a valutarne l’ importanza.
Quanto all’ elemento interessante rinvenuto dai Ris nell’ auto di Sebastiani, pare si tratti di «tracce biologiche», non ematiche. «Avranno trovato qualcosa di lei nel portabagagli», la butta lì un amico di Sebastiani. Se fosse davvero così, le speranze di trovare in vita Elisa si ridurrebbero al lumicino. Per lui, si pensa alla fuga senza escludere il suicidio. «Certamente l’ uomo sa vivere nei boschi anche a lungo – ha detto ieri il prefetto di Piacenza Maurizio Falco -. Alla popolazione dico però che non vi è pericolo ed è errato descriverlo come un soggetto di spessore criminale».
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Fonte: Il Corriere della Sera
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