Cannibalismo, uno studio scientifico di un gruppo di psicologi apre alla particolare ‘dieta’ a base di carne umana
Cannibalismo, un termine che fa venire i brividi solo a sentirlo. Eppure, secondo il giornale inglese Daily Mail, uno studio scientifico ha sottoposto un gruppo di partecipanti a considerare di mangiare un proprio amico. Ma solo in circostanze “estreme”, oppure nel caso in cui la cultura lo prevedesse. Insomma, un modo per onorare la carne del morto.
Molte di loro hanno ritenuto l’atto come inaccettabile e non congruo dal punto di vista morale. Basti però pensare all’incidente del 1972, sulle Ande, quando un gruppo di persone rimasero intrappolate sulla montagne. Alcune di loro considerarono la possibilità di cibarsi dei propri amici per sopravvivere.
Uno di questi, Roberto Canessa, prima dello schianto dell’aereo sulle Ande, pensava che mangiare carne umana significasse “rubare l’anima” del defunto, cosa però che venne accantonata nel momento dell’incidente.
Attualmente, il cannibalismo è ancora un tabù, ma si sono verificati casi in cui, come il cannibale di Parigi, alcune persone si cibano dei propri partner o di persone incontrate per caso solo per il gusto di assaporarne la carne.
Alcuni filosofi credono che sotterrare o creare i corpi sia uno spreco per la natura, di conseguenza si dovrebbero mangiare più insetti che carne animale, oltre alla possibilità di mangiare carne sintetica per sopperire alla carenza di proteine.
La tesi secondo la quale mangiare carne umana sarebbe naturale, sarebbe sostenuta da alcuni psicologi che attestano come in natura e nel mondo animale, mangiare i propri simili sia istintivo, mettendo ovviamente da parte la moralità.
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