“Se non puoi sedurla…puoi sedarla”: sotto accusa Loris Corradi, vicesindaco di Fratelli d’Italia di Roverè Veronese, un paese della Lessinia
“Se non puoi sedurla…puoi sedarla”, recita così lo slogan impresso su una maglietta rossa indossata dal vicesindaco di Fratelli d’Italia di Roverè Veronese, un paese della Lessinia. Probabilmente lo slogan più vigliacco che la mente umana possa concepire, ha scatenato una vera e propria bufera su Loris Corradi.
Ad attaccare Corradi sui social anche le donne del suo stesso partito. Il vicesindaco l’ ha indossata domenica, salendo sul palco della sagra del paese, per l’ estrazione della lotteria. La vicenda è subito balzata agli onori delle cronache grazie alla lettera indignata di una signora, presente alla sagra, pubblicata qualche giorno dopo dal quotidiano “L’Arena” di Verona.
“Mi chiedo cosa pensino le donne veronesi della battuta e del messaggio lanciato da un rappresentante delle istituzioni… A me e alle amiche sedute al mio tavolo non ha fatto per niente ridere”, ha scritto la signora.
Da lì è scoppiata la protesta per la t-shirt sessista, con messaggi di censura nei confronti di Corradi, giunti anche da donne della Lega: “Non credo che le donne ridano, nemmeno le donne della Lega, dai. Non credo”, ha scritto un’ assessora leghista di Sona, un altro paese del veronese.
In una nota il Carroccio ha smentito che Corradi fosse leghista come antecedentemente era stato scritto: “Il vicesindaco non è tesserato della Lega, ma è un esponente di FdI di cui è anche è stato nominato coordinatore locale del partito nel 2018. Corradi non fa parte del mondo Lega e non ne conosce ideali e programmi […], tuonano dal quartiere generale del Carroccio.
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