Raul Bova: “Matrimonio? Mai!”. L’attore alla soglia dei 50 anni si racconta in una lunga intervista rilasciata ai microfoni della nota rivista ‘Vanity Fair’
Raul Bova: “Matrimonio? Mai! Avevo l’ansia di prendere cose troppo fighe, ora invece. E su Armani…”. Reduce dal successo internazionale con la serie ‘La Reina del Sur’, campione d’ascolti in America, l’attore che a ottobre vestirà i panni dello stilista Giorgio Armani, nella nuova serie ‘Made in Italy’, prodotta da Mediaset, parla ai microfoni di Vanity Fair. Di seguito vi proponiamo un estratto dell’ intervista di copertina tratta dal numero 33 della nota rivista, in edicola fino al 22 agosto 2019.
Quando si riposerà?
«Mai, credo».
In Made in Italy invece avrà tutt’altro ruolo, sarà Giorgio Armani.
«Non si trovava nessuno che potesse interpretare il “re”. Che è unico, difficilissimo entrare nei suoi panni. Rami Malek, che ha fatto Freddie Mercury, è stato bravissimo, ma di Freddie ce n’è uno. Cerchi di prendere quei dettagli e quelle sfumature, ma è una missione quasi impossibile, devi saperlo vivere in quei passaggi fondamentali che evidenziano il carattere, le delusioni, la rabbia, le opportunità. E sapere che i grandi personaggi non nascono solo dal talento ma anche dalla passione che la gente gli dimostra. Armani, al di là del genio, è andato incontro a una necessità importante nel momento giusto, quella della donna che non voleva più sentirsi usata, che voleva rispetto. Per Armani, è storia, la donna andava coperta, sul lavoro non doveva andare a mostrare “le tette o il culo”, parole sue».
Ha scoperto qualcosa di più su di lui, interpretandolo?
«Lo conosco come uno un po’ timido, riservato, che appare poco, e se appare lo fa con eleganza. Sembra uno che non potrebbe arrabbiarsi mai, ma in realtà lo fa moltissimo, pretende molto dai suoi collaboratori. Una volta ero a Sanremo e avevo una giacca che non aderiva perfettamente al collo, lui fece degli strilli chiamando chiunque. E tutti mi dicevano: “Raoul è successo un casino”. Non capivo se avessi sbagliato qualcosa, e loro: “Quando hai mosso il braccio la giacca si è scostata dal collo, la dovevi slacciare…”. Insomma: è una persona a cui non sfugge nulla, è un perfezionista, dagli alberghi agli oggetti per la casa. Pure i cioccolatini sono squadrati».
Che rapporto ha con lui?
«Di fedeltà forse, e di affetto e di stima. Abbiamo condiviso molti momenti, ho seguito le sue sfilate da Los Angeles a New York, a Londra. Ho fatto per lui diverse campagne di vestiti, di affissioni, mi sono prestato volentieri, mi sentivo onorato. Nel mio periodo americano ero sempre il più elegante. Quelli di Hollywood non vogliono mai sentirsi meno degli italiani, ma su Armani non competono, è un simbolo di eleganza e semplicità che non ha rivali. E corrispondeva al mio modo di essere, non sono uno che va con la Ferrari su Rodeo Drive. O, almeno, non all’epoca».
E ora?
«Se mi voglio comprare una cosa, lo faccio. Prima avevo l’ansia di prendere cose troppo fighe, non volevo che pensassero che ostentassi. Ho vissuto sempre in sottrazione, compravo le cose che non mi piacevano, che non erano quelle che desideravo, per essere rispettoso degli altri. Solo dopo ho capito che sono quello che sono, con gli stracci o con la Ferrari».
La saggezza di uno che si avvicina ai 50?
Ride. «Forse».
Nel frattempo il suo primogenito, Alessandro, si è diplomato, e lei ha postato il video su Instagram.
«Ha fatto la maturità e adesso andrà all’università a Milano, per continuare a coltivare la sua passione artistica».
Di recente la sua ex moglie Chiara Giordano ha postato sempre su Instagram una foto in cui tutti e tre apparite sorridenti a una sua mostra. Mesi fa eravate ancora insieme, e felici, al compleanno di Francesco, che compiva 17 anni. È scoppiata la pace in famiglia?
«Noi quattro stiamo benissimo, non c’è mai stata una guerra con Chiara, che stimo come donna e come madre. L’ho sempre detto. Non è stato giusto demonizzare Rocío e me, all’inizio della nostra storia, ma le cose poi si sono sistemate tutte».
La sua ex suocera Annamaria Bernardini de Pace su Libero ha detto: «Per quanto lo possa disistimare, Bova è il padre dei miei due nipoti, e in quanto loro padre lo rispetto».
«È una cosa bella da dire? Non credo. Comunque le cose vanno come devono andare. Se oggi i miei figli mi stimano e abbiamo un bel rapporto è perché ho rispettato una coerenza, quello che ho promesso l’ho mantenuto. Se oggi posso imporre loro qualcosa è perché, dal momento zero, ho detto che sarebbero stati i figli alla pari delle altre due, o del terzo, del quarto, del sesto… Non diventerrano mai figli di serie B».
Ha avuto una vita da papà di due figli maschi, e ora un’altra con due figlie femmine appena nate.
«Ringrazio Dio di aver conosciuto sia l’universo dei bambini che quello delle bambine, è stata un’opportunità meravigliosa. Con i maschi c’entravano molto le mie proiezioni, il rapporto con mio padre. Con le femmine l’affetto, le dolcezze… Mi sento completo».
Non ne farà altri, si ferma?
«Non lo so. Però sono contento così, i bambini bisogna accudirli, curarli. Adesso tutte le cose che prima mi facevano più arrabbiare, quelle incertezze della vita, mi scivolano via. Saranno i quasi 50 anni, come dice lei…».
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