Mafia e massoneria in Sicilia: in manette due “maestri venerabili”
Mafia e massoneria in Sicilia: in manette due “maestri venerabili”. Il primo è un funzionario regionale ed il secondo il figlio di un boss. Il funzionario regionale era al cospetto del clan di Licata, appartenente alla loggia “Pensiero e azione” del Grande Oriente d’Italia, mentre il figlio del boss era un “maestro venerabile” della loggia di “Arnaldo Brescia”. Le indagini dei carabinieri del Ros hanno scoperto un giro di affari e molteplici relazioni segrete. Altre sette persone sono state fermate su esposto del procuratore e dai suoi collaboratori.
L’oggetto dell’indagine è il funzionario accusato di concorso esterno in associazione mafiosa: le intercettazioni raccontano che avrebbe aiutato la cosca di Licata nella P.A. per portare a termine diversi affari. Mafia e Massoneria, un legame che va avanti nei secoli e che è difficile slegare.
Il ruolo chiave del funzionario regionale permetteva così un vantaggio per il clan nel controllo e dominio di parecchi affari in diversi settori. La procura di Palermo nel provvedimento di fermo asserisce: “L’associazione mafiosa ha avuto garantita da Lutri la sua disponibilità e l’utilizzo di importanti canali massonici, ottenendo la stessa associazione e per essa i singoli esponenti della famiglia vantaggi consistenti, ora nell’acquisizione di informazioni riservate circa attività di indagine a loro carico, ora nell’interessamento di professionisti compiacenti e dipendenti infedeli della pubblica amministrazione”.
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