Matteo Marzotto racconta la conversione religiosa e della madre Marta
Matteo Marzotto ha rilasciato un’intervista a Sette de Il Corriere della Sera in cui parla della conversione religiosa e della madre, Marta, a quasi tre anni dalla sua morte. “Tutti pensavano che era di ferro e invece era di burro: aveva la capacità di rinascere dalle sue ceneri. La gente le si rivoltava contro? Lei partiva da zero. Per me era l’essenza del fashion: mi rivedo a cinque anni e c’è lei con le scarpe bicolore di Chanel e un abito lungo a fiori nero e bianco. La guardo e penso che è la più bella del mondo”.
Il manager, attualmente presidente del marchio di abbigliamento Dondup, racconta anche la sua conversione religiosa avvenuta una decina di anni fa. “C’è stato un momento, dieci anni fa, in cui mi sono accorto che non mi stavo divertendo più. Avevo una grande esposizione mediatica, ero molto impegnato in azienda. Ero esattamente dove volevo essere, facevo quello che sognavo di fare, ma in realtà mancava un pezzetto. Quasi subito ho capito che era quello spirituale. Durante un viaggio a Medjugorje e dopo l’incontro con Chiara Amirante, ho fatto quello che in una famiglia religiosa si fa da bambini”.
La vita di Marzotto è cambiata e racconta. “È un cammino che mi ha trasformato, ma non sono ovviamente diventato irriconoscibile. Faccio un mestiere che è il massimo della mondanità, ora però ho capito che tutte le professioni acquistano una dignità o la perdono nella misura in cui le persone si comportano più o meno correttamente…. Se 20 anni fa qualcuno mi avesse detto che avrei portato un mio minimo contributo di evangelizzazione avrei riso. Invece due settimane fa sono stato a Lourdes e ho parlato davanti a 3500 militari delle Forze Armate Italiane. Mi diverte che ci sia questa contrapposizione. La moda in fondo è una cosa estremamente umana, ci si veste per apparire davanti agli altri e coprire le debolezze”.
Tornando a parlare della madre, Marzotto racconta anche che negli ultimi anni non condivideva il suo stile di vita. “La mamma degli ultimi anni era una signora anziana che non voleva invecchiare e si stordiva di una vita folle. A 55 anni avrebbe certamente capito, aveva un tale amore per me e io per lei che ci appoggiavamo sempre, ma nessuno faceva sconti all’altro. Su alcune cose l’ho criticata pubblicamente”.
Poi continua raccontando cosa non ha approvato di lei. “La separazione da mio padre, legittima ma sbagliata nei modi, con tutti gli scandali che ha generato. E poi non amavo la preferenza che accordava ad alcuni nipoti. Da mio padre ho preso un senso dell’equilibrio che mia madre negli ultimi tempi non aveva più. Diceva. ‘sono vecchia e posso fare quello che voglio”’ Nel suo libro uscito postumo ha scritto. ‘nell’eventualità che io debba morire…’. Forse ci stava davvero provando, a non morire. Mi manca la mamma negli anni della sua maturità, fragile e intelligente, piuttosto che quella caciarona dell’ultimo periodo. Se guardo ai miei genitori posso dire che non sono stati molto presenti. Nell’adolescenza mi è pesato. Sarebbe stato meglio avere più polso, dare senza controllo rende impreparati alla vita”.
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