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De Mita: “In Italia sta per arrivare un altro diluvio. Perché sindaco a 91 anni? Ho tantissime cose da pensare…”

De Mita: “In Italia sta per arrivare un altro diluvio. Perché sindaco a 91 anni? Ho tantissime cose da pensare…”

De Mita: “In Italia sta per arrivare un altro diluvio. Perché sindaco a 91 anni? Ho tantissime cose da pensare…”. Il sindaco di Nusco parla in una lunga intervista rilasciata ai microfoni de ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Sul leader leghista Matteo Salvini. “Sono abituato ad anteporre un pensiero a qualsiasi cosa dica o faccia. Al contrario, nei discorsi di Salvini non c’è la benché minima traccia di un pensiero. Dal mio punto di vista, i suoi sono discorsi non logici e le sue parole non hanno alcun senso. Badi bene che per chi fa politica il pensiero – che poi può essere giusto o sbagliato, azzeccato o meno – deve sempre porsi l’ ambizione di essere proiettato al bene comune. Salvini invece sta dentro un governo che, invece di creare l’ ordine, si appresta a evitare il disordine che crea”.

De Mita: “In Italia sta per arrivare un altro diluvio. Perché sindaco a 91 anni? Ho tantissime cose da pensare…”. La premonizione pessimista: “Vedo troppi segnali di un diluvio imminente. La disgregazione dell’ Europa è un rischio reale. L’ Unione doveva mettere insieme la potenza economica della Germania, la potenza militare della Francia e l’ intelligenza dell’ Italia. Questo meccanismo si è inceppato. Noi dovremmo prima pensare a nuovi modelli; invece su tutte le questioni, immigrazione compresa, agiamo senza aver prima pensato alcunché”, spiega.

Sul leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. “Mi è sempre stato difficile avere un rapporto con lui, dopo il primo incontro. Metà degli anni Ottanta, mi aveva chiesto un appuntamento e l’ avevo ricevuto a piazza del Gesù. Mi disse che aveva a cuore la libertà dell’ informazione televisiva. “Anche io”, gli risposi. Capii dopo che l’ unica libertà dell’ informazione che gli interessava era la sua, non quella degli altri. Vede, forse il mio problema è che sin da ragazzino avevo avuto ben altri interlocutori, in politica e fuori”.

Aldo Moro poteva essere salvato? “Le dico una cosa. Se noi avessimo avuto la certezza che trattando con le Brigate Rosse avremmo ottenuto la liberazione di Moro, avremmo trattato. Quando ci riunimmo alla Camilluccia, dopo la prima delle lettere dalla prigionia, stabilimmo che c’erano più possibilità di raggiungere l’obiettivo del cedimento delle Br mantenendo la fermezza insieme al Pci, che aveva una posizione irremovibile. Viceversa, trattando, non potevamo essere sicuri dell’incolumità di Moro”.

Se fu un errore non trattare con le Br per la liberazione di Aldo Moro? Ripeto: di fronte a una liberazione certa di Moro, avremmo fatto tutto il necessario per salvarlo. Tutto. La sua morte fu per me un trauma talmente grande che per quattro o cinque anni non riuscii nemmeno a nominarlo. Fui costretto, e con grande fatica, a interrompere quella specie di digiuno obbligato quando, una volta diventato segretario della Dc, lo citai nel mio primo intervento. Tra mille difficoltà”.

Alla domanda sul perché mi è ricandidato a sindaco di Nusco, a 91 anni, e se sente di avere ancora tante cose da fare, De Mita è categorico: “Da fare non lo so. Da pensare sì, tantissime”.

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