Serena Rutelli in un’intervista a Il Corriere della Sera parla della madre biologica
Serena Rutelli ha rilasciato un’intervista a Il Corriere della Sera in cui racconta l’esperienza al GF ed il ritorno della madre biologica. La figlia adottiva di Barbara Palombelli e Francesco Rutelli fa un bilancio più che positivo dell’esperienza in tv. “La mia vittoria è stata entrare e diventare la persona che sono adesso…. Ero sicura che sarei cresciuta, sapevo che il GF mi avrebbe resa più sicura. Il reality è un percorso dove vivi un cambiamento profondo”.
Serena Rutelli era stata messa in guardia dai genitori su tutti gli avvenimenti che le sarebbero potuti accadere una volta entrata nel reality. “Sì, ogni anno dicevo: “Mamma ti prego fammi fare il provino”. Lei all’inizio ha detto “No, non è il momento giusto, ti vedo poco sicura quindi aspettiamo”. E così è stato. Quest’anno infatti, quando sono tornata alla carica, mi ha detto: “Sei cresciuta, mi fido di te e ce la puoi fare, vai”.
Serena ha ricevuto lettere dalla madre biologica che desidera rincontrarla e dai fratelli. “Sono venute fuori persone del mio passato e sapevo che poteva succedere. Prima di cominciare il GF i miei genitori mi avevano messo in guardia. Era già accaduto in altre precedenti edizioni del reality. “Sei pronta?” mi hanno chiesto e io mi sono detta: Sì. Quando è arrivata la lettera di mia mamma biologica pensavo che a fine puntata sarei stata depressa, distrutta. Invece no. Ho pensato subito: “Lei l’ha fatto solo per una questione di visibilità. Possibile che dopo 29 anni che non si è mai fatta sentire , lo fa proprio adesso?” Anche quando è arrivata la lettera dei miei fratelli me lo sono chiesta. Perché adesso? C’è qualcosa che non mi quadra”.
Serena di nome e di fatto, con grande grazia ed educazione spiega. “Io ho due genitori che mi amano tantissimo e che hanno fatto una cosa non facile. Sì mi quadra tutto perché io una mamma e un papà li ho. Ora sono cresciuta, ho una vita davanti, un futuro, un lavoro, un ragazzo che mi ama. Tornare nel passato non ha nessun senso”.
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