Amedeo Minghi ospite di Vieni da me
Amedeo Minghi è stato ospite nella puntata odierna di ‘Vieni da Me’ condotto da Caterina Balivo ed ha raccontato episodi del suo lavoro e della vita privata. Durante le domande legate all’apertura dei cassetti, il cantante ripercorre anche i ricordi del suo avvicinamento alla musica. Parlando del primo strumento musicale ricevuto da bambino, racconta. “Fu una fisarmonica, rossa. Ancora me la ricordo. Da lì ho iniziato a suonare. Fin da bambino sapevo che sarei diventato un musicista”.
Il cantante prosegue e racconta a cuore aperto. “Nel ’66 cantai per la prima a Scala Reale. Il giorno dopo tutti mi fermavano, ero diventato un punto di riferimento. All’inizio però mio padre non pensava che diventasse un lavoro, vedeva l’incertezza in questa mia scelta. Io sono del quartiere Trionfale, un quartiere popolare di Roma”.
Una delle canzoni che ha reso celebre Amedeo Minghi è 1950, ancora oggi considerato un brano immortale. “Ero a Roncinglione, con un amico quando, davanti a un bicchiere di vino, scrivemmo tante cose su diversi pezzi di carta. La mattina seguente presi tutto quello che avevamo scritto e corsi in studio per registrare. Ed a Sanremo del 1983 non volevo presentarla perché sapevo che la canzone arrivava ultima. E così fu”.
Un altro Festival importante per il cantante è stato quello del 1990 dove in coppia con Mietta canta ’Vattene amore’, che diventa un vero e proprio tormentone per gli anni a seguire. Recentemente Minghi ha riproposto il brano ad ‘Ora o mai più’ condotto da Amadeus, sollevando qualche critica da parte di Ornella Vanoni, Red Canzian e Donatella Rettore che l’hanno definita una canzone banale. ”La casa discografica mi chiese di scrivere un brano che dovessero cantare Mina e la Vanoni. Quella canzone poteva essere sua. Io decisi di non darla a lei ma di andare con Mietta a Sanremo. Sapevo del successo che avrebbe ottenuto. Se c’è del risentimento da parte sua non saprei, posso dire solo che lei di questo brano ha capito poco o nulla. Non lo ha proprio capito il senso del testo, non lo ha compreso”.
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