Maria Grazia Cucinotta in un’intervista all’Agi
Maria Grazia Cucinotta ha rilasciato un’intervista all’Agi in cui racconta i momenti salienti della sua carriera. Per l’attrice il 2019 è un anno pieno di impegni importanti, il film ‘Tutto liscio’ in uscita, una piccola partecipazione in ‘Forse è solo mal di mare’ e a giugno per il Festival di Shangai tornerà in Cina, dove ha coprodotto sette film.
La figlia Giulia a breve compirà 18 anni e l’attrice dichiara. “Non è facile avere una madre ingombrante come me, che viene riconosciuta e fermata ovunque. Ma insieme abbiamo fatto un buon lavoro, credo, cercandole di darle sicurezza, facendole capire che lei è se stessa, con uno spazio privato che non deve essere invaso da me. Tant’è che pur essendo partita da lei l’idea di “Teen”, nella vita Giulia punta a fare tutt’altro”. Teen sarà una webserie che coinvolgerà giovani attori non professionisti che tratteranno problemi giovanili, di bullismo, anoressia, con l’obiettivo di coinvolgere il pubblico degli adulti.
E sulla madre che compirà 90 anni nei prossimi mesi racconta. “Ancora oggi piange quando riparto dopo essere andata a trovarla. Ma non è mai stata egoista . Anche se è stato proprio un suo pianto a salvarmi dal grandissimo errore di ridurmi il seno qualche mese dopo il mio addio alla Sicilia”.
Maria Grazia Cucinotta racconta l’aneddoto che ha dato la svolta alla sua carriera. “Ho la sesta, ereditata da tutte le donne della mia famiglia, una gigantesca misura che mi aveva sempre creato imbarazzo. Il mio seno lo consideravo un incubo, soprattutto da ragazzina quando mi sentivo addosso anche gli occhi e le battutacce degli adulti. Quando l’agenzia per la quale avevo cominciato a lavorare dopo miss Italia, visto che il mio seno non era adatto al lavoro di modella, mi ha proposto di finanziare l’intervento, ero contenta di potermi liberare di quel peso. Mi ero convinta, avevo già fatto le prime visite e avevo l’appuntamento fissato per l’operazione… Quando avvisai mia madre, si mise a piangere e mi disse che se non mi accettavo come ero significava che lei aveva fallito come madre. Annullai l’operazione e fu la mia fortuna perché dopo due mesi mi chiamò Renzo Arbore per farmi fare la valletta a “Indietro tutta”, ero la guardiana della cella di Pisapia e e da lì cominciò tutto”.
Le famose curve della Cucinotta sono state decisive anche per il suo ruolo di Bond Girl in ‘Il mondo non basta’. “E pensare che io quel film inizialmente l’avevo rifiutato. Perché quando mi arrivò l’offerta per quella piccola scena che però prevedeva sei mesi mesi di impegno esclusivo stavo girando a Los Angeles “Solo una notte” un film con Timothy Hutton ed ero stanca. Avevo pensato: ‘a chi ne lo fa fare?’. Per fortuna la mia agente fece di testa sua e a fine film mi mise in mano un biglietto aereo per volare a Londra a girare il film che mi ha reso celebre per sempre. Le Bond girl sono Bond girl per sempre”.
Ma il ruolo determinante per l’attrice è stato quello di protagonista femminile ne Il Postino. “Avevo la metà della mia età attuale, ero una ragazzina e non mi rendevo conto dell’unicità del film che stavo girando. Adesso posso dire che la bellezza non muore e il grande cinema ha la magia di donare l’immortalità. Massimo, in fondo, non è mai andato via. E io lo penso tutti i giorni, anche perché non c’è giorno in cui qualcuno non mi chieda di lui o de ‘Il Postino’”.
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