Flavia Pennetta in un’intervista al Corriere della Sera
Flavia Pennetta, campionessa dell’Open Usa 2015 e moglie di Fabio Fognini, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera a pochi giorni dalla vittoria del marito al Torneo di Montecarlo. “Una felicità enorme. Per lui, perché un successo così grande se lo meritava. È un premio alla carriera. Conosco Fabio: ci vivo, so come si allena e so cosa si prova. Fai tanto per raggiungere un obiettivo che è per pochi. Nel tennis — Federer, Nadal e Djokovic a parte — sono più le volte che perdi, di quelle che vinci. È come se avessi vinto anch’io”, racconta la Pennetta.
La campionessa racconta com’è dividere la vita con un ‘cavallo pazzo’ come Fognini. “Fabio si è domato, lo doveva a se stesso. Ma i suoi schizzi li avrà sempre. Il vaffa, la racchetta rotta… Non vedremo mai in campo un lord inglese! È divisivo: lo ami o lo odi. Ma ai tifosi piace proprio perché è un cavallo pazzo. Però è vero che diventare padre di Federico, due anni il 19 maggio, lo ha responsabilizzato. Ora non è più figlio, è padre. L’ho visto cambiare sotto i miei occhi: non è stato facile accogliere Federico per un uomo molto figlio dei suoi genitori”.
La Pennetta prosegue. “Quando Federico aveva 6 mesi, ci siamo trasferiti a Miami: lì Fabio ogni anno fa la preparazione invernale con il coach. All’inizio eravamo molto spaventati. Non sembra, ma Fabio è più apprensivo di me. In Florida, per la prima volta, ha davvero vissuto suo figlio: Fede aveva 5 giorni quando Fabio è partito per il Roland Garros e, da lì in poi, ha viaggiato molto. Quei tre mesi a Miami sono stati scioccanti. Io mi sono pure presa l’influenza e lui ha dovuto cavarsela da solo. Lì si è reso davvero conto per la prima volta di essere diventato padre. Ed è stato un casino. Ora ne rido, ma per noi fu un piccolo drammone! Oggi Fabio e Federico sono inseparabili: un amore folle”.
E sulla vita di coppia racconta. “Fondamentalmente Fabio è un timido. Ma è dall’inizio, quando mi corteggiava, che mi scrive cose stupende: dediche, pensieri, bigliettini. Non sono stupita: mi sono innamorata di un uomo che mi ha fatta sentire amata, desiderata, protetta. E ha anche cominciato ad ascoltarmi sulle questioni tennistiche. Non mi dà mai la soddisfazione di dirmelo, cioè, ma so che mi ascolta. Liti furenti, mai. Quando discutiamo lui, che è un po’ permaloso, tiene di più il muso. Io, dopo che mi sono sfogata, volto pagina”.
Poi Flavia conclede, pensando ad un secondo figlio. “Se Dio vuole spero che avremo novità a breve. Federico sta crescendo, è più indipendente: ci sentiamo pronti. È il momento”.
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