Pubblicata la lista dei vip ‘tirchi’:
Ecco la lista dei vip tirchi, ovvero coloro che non lasciano la mancia. È l’ultima mossa dei rider che in bicicletta portano il cibo nelle case di tanti italiani. I fattorini 2.0 pubblicano sui social una «lista nera» di clienti vip, accusandoli di non lasciare la mancia. L’iniziativa come arma nella battaglia contro le aziende delle consegne a domicilio. E il tono è minaccioso.
Nell’elenco ci sono cantanti, influencer, personaggi della tv, manager delle stesse aziende di food delivery, e tanti calciatori ed ex campioni. Da Leonardo Bonucci a Danilo D’Ambrosio, da Philippe Mexes a Cristian Abbiati e Paolo Cannavaro, fino al bomber interista Mauro Icardi con la moglie-manager Wanda Nara. E ancora, la coppia Fedez e Chiara Ferragni, i rapper Marracash, Noyz Narcos, Clementino e Rocco Hunt, Dj Albertino, Platinette. Sono tantissimi i volti conosciuti.
I rider, inoltre, avvertono: «Sono le star e i vip che regolarmente ordinano con le app e non lasciano la mancia a nessun fattorino, nemmeno in caso di pioggia. Ricordatevi sempre una cosa, clienti: entriamo nelle vostre case. Sappiamo tutto di voi: cosa mangiate, dove abitate, che abitudini avete», scrivono i rider di Deliverance Milano a nome dei colleghi sparsi in tutta Italia.
Come riporta ‘Il Corriere della Sera’, dopo gli scioperi delle consegne e le manifestazioni che hanno riempito le piazze delle grandi città, la protesta dei rider ha cambiato segno. Il richiamo alla mancia e i nomi dei «famosi» messi alla berlina sembrano soprattutto un avviso ai datori di lavoro e a chi compra beni e servizi con il telefonino.
L’operazione organizzata dai rider di Deliverance Milano, il collettivo che lontano dai partiti, dai sindacati e dai tavoli istituzionali del governo combatte per i diritti dei fattorini di colossi del take-away digitale (come Deliveroo, Glovo, Just Eat), vuole accendere i riflettori sul «lato oscuro della gig economy». Ricordatevi, dicono i rider, che conosciamo gli indirizzi dei clienti e anche le multinazionali ne sono a conoscenza.
Per questo si domandano: «Che cos’è la privacy nel 2019?». Risposta: «Per noi è un nuovo welfare, indotto dal denaro raccolto dalla monetizzazione dei nostri dati e la redistribuzione di tale ricchezza. Ma è anche trasparenza dei conti nelle aziende dell’economia digitale. È il diritto all’oblio e l’accesso libero alla tecnologia».
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