Roberto Vecchioni in tour con il disco L’Infinito in un’intervista a La Repubblica
Roberto Vecchioni ha rilasciato un’intervista a La Repubblica dopo il concerto al Palapartenope di Napoli dell’ “L’infinito tour”, dal titolo del suo ultimo disco. “Se Milano è la mia prima città, Napoli è la seconda. I miei genitori erano napoletani, Parigi è la mia terza città, che poi le comprende tutte”.
il cantautore racconta il suo amore per Napoli, la musica napoletana, il Leopardi partenopeo, Caravaggio e la speranza che lo Stato aiuti Napoli, “risorta” grazie all’arte, a sconfiggere la camorra e la miseria con il lavoro. A partire proprio dal suo ultimo album L’Infinito, un omaggio al Leopardi napoletano. “È proprio un amore all’amore. Ho immaginato un Leopardi che sul finire della vita, a Napoli, quando sta malissimo, inizia a dubitare che la vita sia così orribile. Leopardi, esempio impossibile per amare la vita: perché lui l’avrebbe anche amata la vita, ma è la vita che ce l’aveva con lui. Napoli ha dato a Leopardi il senso della bellezza, della profondità dello spazio e del tempo, dell’animo umano, lo ha fatto respirare. A Napoli Leopardi riconquista le piccole cose, mangia il gelato, vede la Luna in quella maniera, vive atmosfere popolari mai vissute…”.
Vecchioni continua: “Il concerto è un vero è proprio spettacolo, canto i brani del nuovo album e quelli vecchi, e li alterno con video e parti recitate sia allegre che tristi. E in omaggio alla canzone napoletana ho scelto brani fra “Voce ‘e notte”, “Reginella”, “Te voglio bene assaje” o “‘O surdat nnammurato”. La canzone napoletana è unica…”.
Il cantautore si dice entusiasta di com’è diventata il capoluogo partenopeo. “Napoli in questo momento sta vivendo una resurrezione: è seconda solo a Milano. Roma invece sta sparendo. Napoli in questi anni ha fatto passi da gigante. È anche amministrata abbastanza bene ma è lo Stato che deve aiutare la città e la gente, che ha voglia di fare. È lo Stato che deve aiutare Napoli a cancellare macchie orribili, come il ricatto continuo della camorra, che genera miseria e disordine, e deve incentivare il lavoro. Napoli ormai è d’esempio per molte città ma chi governa deve decidere di aiutare a sconfiggere la mannaia della criminalità organizzata”.
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