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Cronaca Sport

Superbike, rubata la moto di Barbera dal paddock: è giallo

Rubata la moto di Barbera dal paddock

Rubata la moto di Barbera dal paddock, il clamoroso episodio tiene banco in Superbike. Non è ancora chiaro se siamo di fronte ad una messinscena, o se in realtà si è trattato di un vero furto. Fatto sta che ieri, domenica 7 aprile, dal paddock di Aragon è sparita la moto con cui il pilota spagnolo avrebbe dovuto correre la gara della Supersport 600.

Hector Barbera è molto conosciuto nell’ambiente. Lo spagnolo ha disputato 267 Gp nel Motomondiale vincendone 10 e salendo sul podio per 32 volte. Dall’anno scorso è passato alle corse delle derivate di serie, mai si sarebbe aspettato tante difficoltà e lo ha gridato in un lungo sfogo sui social.

La Yamaha R6 è svanita nel nulla, quindi, e nessuno sa che cosa sia successo ieri al Motorland. Il team ungherese ha presentato denuncia contro ignoti alla Guardia Civil iberica. La cosa incredibile è che non sembra poi così difficile rubare una moto da corsa in un paddock affollato. Luogo dove tutti si conoscono e le telecamere riprendono ogni angolo.

Il pilota ha pubblicato un post dove, però, non parla di furto ma della gestione della squadra. E annuncia l’ addio al campionato Supersport. Queste le sue parole:

“Siamo arrivati fino a qui. Per la mia sicurezza e per la sicurezza degli altri piloti, oggi non ho potuto correre la gara, non avevamo i mezzi per farlo. E quello che è iniziato come un sogno finisce come un incubo”, scrive il pilota.

All’ origine dello scontro ci sono questioni economiche e tecniche. In primis i problemi finanziari legati al “mancato rispetto dell’ accordo tra quello che doveva essere il nostro sponsor principale e il team. Loro hanno fatto sì che quest’ avventura in Supersport finisca oggi, a casa, in una gara che mi ha reso particolarmente eccitato, senza nemmeno avere la possibilità di correrla”.

Secondo Barbera, inoltre, il motore utilizzato per la gara sarebbe stato troppo vecchio per correre in sicurezza. La tesi è stata però smentita da Imre Toth, il proprietario del team.

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