Treviso, relazione tra detenuto e infermiera nel carcere di Santa Bona
La procura della Repubblica di Treviso ha aperto una indagine sul caso di un’ infermiera di Mogliano, nel Maceratese. La 38enne si è infatuata di un detenuto milanese suo coetaneo, recluso nel carcere di Santa Bona dal 2016. L’ uomo è finito in manette dopo aver tentato di assaltare con l’ esplosivo il bancomat di un istituto di credito di Zoppola, in provincia di Pordenone.
Durante i due anni di detenzione, come riporta “tribunatreviso.gelocal.it”, l’ uomo aveva coltivato una passione segreta per l’ infermiera che prestava servizio nella casa circondariale trevigiana. Un’ infatuazione ricambiata dalla donna ma che è finita male. I due, infatti, hanno ricevuto anche la sanzione disciplinare del trasferimento: l’ una in un’ altra struttura sanitaria, l’ altro in un altro carcere.
La relazione, seppur virtuale, è venuta a galla nel giugno dell’ anno scorso. Stando a quanto si apprende, i contatti tra l’ infermiera ed il detenuto avvengono tramite un cellulare, poi scoperto dagli agenti penitenziari nella cella dell’ uomo.
Tra i due c’è infatti una relazione platonica instaurata da qualche mese, da quando cioè, il detenuto aveva iniziato a chiedere sempre più frequentemente di poter essere visitato nell’ infermeria del carcere. Guarda caso sempre quando in servizio c’era la stessa infermiera.
Nel telefonino, inoltre, si trovano riscontri di ciò che ormai gli agenti sospettano da tempo. Conferme che innescano la perquisizione in cella. Facile capire chi avesse fornito quel cellulare al detenuto, visto che, analizzando le chiamate in entrata ed in uscita, viene fuori sempre lo stesso numero telefonico, quello della 38enne moglianese.
Per entrambi scatta, quindi, la sanzione amministrativa con tanto di trasferimento. Ora si attendono sviluppi dal punto di vista giudiziario da parte della procura della Repubblica. Il cellulare sarebbe servito per effettuare videochiamate a sfondo erotico tra i due amanti più o meno platonici.
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