Jessica Melena, moglie del calciatore Ciro Immobile, ha rilasciato una intervista alla Gazzetta dello Sport:
Che rapporto ha con i social?
“Mi divertono, sono un bel mezzo di comunicazione, ma vanno usati con cautela. Chi pubblica la propria giornata 24 ore su 24 mi fa molta tristezza, temo non riesca a godersi i momenti davvero belli della propria vita”.
Su Instagram però lei ha annunciato a Immobile l’arrivo del maschietto.
“Ma anche in quel caso la sorpresa era per Ciro, non per i follower. Poi mi è sembrato carino mostrarlo a tutti. Inutile dirvi quanto siamo contenti di questo bimbo, soprattutto mio marito, che tra l’altro era convinto sarebbe arrivata un’altra femmina. Adesso non vede l’ora di comprare trenini e condividere la passione per la PlayStation…”.
E il pallone?
“Giocheranno, ma nessuno di noi sogna un figlio calciatore”.
La gravidanza procede bene?
“Sì, tutto bene. Dovrebbe nascere poco dopo Ferragosto. Nei primi tre mesi ho sofferto di nausee, ero sempre molto stanca, stavo fissa sul divano. Adesso va meglio, per fortuna, tanto che mi sono concessa un viaggio a Dubai con le bambine mentre Ciro è in Nazionale”.
Già deciso il nome?
“Non ancora, per il momento lo chiamiamo soltanto Fagiolino… Abbiamo delle idee, a me piaceva Tommaso, ma Michela e Giorgia, le sorelline, me l’hanno già bocciato”.
“Io e Ciro facciamo tutto insieme, dall’ecografia alla spesa. Di solito accompagniamo le bambine a scuola, le riprendiamo, facciamo merenda, le portiamo a giocare al parco, poi casa: bagnetto, cena – ovviamente cuciniamo insieme – e letto”.
Quindi tra divano e discoteca...
“Ovviamente scegliamo il divano! Stare a casa ci piace davvero, non usciamo mai, anche perché non ho una tata e non amo lasciare le bambine. Abbiamo i nostri riti per la sera e io sono la prima a non poterne fare a meno. Se io e Ciro vogliamo proprio mangiare qualcosa di diverso da soli lo facciamo a pranzo, quando le piccole sono a scuola. Anche le vacanze coinvolgono sempre tutti e quattro, noi due ci concediamo al massimo 3-4 giorni l’anno, in cui però io mi dispero per la nostalgia…”.
Non uscite mai l’uno senza l’altra?
“Mai! Ma non per gelosia, semplicemente perché preferiamo le nostre serate in famiglia, i balletti in pigiama e le serie tv. Lui esce da solo giusto per la cena di squadra, che è obbligatoria. Pensate che adesso ha anche comprato una specie di PlayStation portatile per giocare accanto a me sul divano!”.
Vi siete conosciuti nel 2012 in un locale di Pescara. Avete subito deciso di andare a convivere e dopo sette mesi lei era incinta di Michela. Che cosa l’ha fatta innamorare in questo modo travolgente?
Ho immediatamente percepito il forte senso di protezione di Ciro nei miei confronti, è stato capace di farmi sentire da subito unica e speciale. E questo è qualcosa di raro che non è mai cambiato. Anche oggi io mi fido ciecamente di lui, nonostante sappia benissimo che ai calciatori certe occasioni non manchino mai…”.
Dunque non è gelosa, mentre Ciro nello scherzo delle Iene, quello in cui lei aveva un misterioso e insistente corteggiatore, stava per impazzire. Ci ha fatto quasi tenerezza…
Ride. “Avete visto? Non era arrabbiato, era terrorizzato dall’idea di perdermi. Quando gli abbiamo detto la verità non smetteva più di sorridere”.
Ma ce l’avrà pure un difetto quest’uomo?
“Vuole avere sempre ragione! Io inizialmente tengo il punto, ma poi crollo, lui invece resta sul piede di guerra. Ciro è un leone, per la grinta, la forza e il grande senso della famiglia che lo porta a proteggere la compagna e i cuccioli. Io però sono la sua leonessa”.
E lei che difetti ha?
“Sono molto lunatica, cambio umore troppo velocemente e quando vedo qualcosa che non mi piace divento nera”.
Ad esempio?
“Detesto l’ipocrisia e la superficialità, mi arrabbio quando vedo che gli altri non danno la giusta importanza alle cose belle. Sono una sognatrice, vivo nel mio mondo e quando accadono fatti sgradevoli, ad esempio quando scopro che qualcuno ha messo le corna o che due si lasciano, fatico a crederci. Ciro mi dice sempre che sono troppo pura, che devo darmi una svegliata. Ma io sto tanto bene così…”.
C’è qualche aspetto del carattere di suo marito che invidia?
“Diciamo che siamo simili sotto tanti punti di vista, a partire dall’umiltà e dal desiderio di aiutare gli altri. Forse lui è più bravo di me nel lasciarsi scivolare le cose negative che gli vengono dette. Io quando sui social leggo le critiche su di me come madre ancora ci resto male. Per non parlare di quando arrivano insulti a Ciro: quando scrivono “sei una pippa” o “rompiti una gamba” io scatto come una molla, non sono cose che sopporto facilmente”.
Da moglie di calciatore non è preoccupata di possibili nuovi cambi di città? Con tre figli poi…
“Quello che posso dire è che a Roma stiamo benissimo. Qui tutto è splendido, i luoghi, il clima, le persone… Al futuro cerco di non pensare, è il rovescio della medaglia di questa vita. Ma anche dovessimo traslocare di nuovo non sarebbe la fine del mondo, mi seccherebbe un po’ per la scuola delle bambine, ma la supereremmo. Spero di restare, ma nel calcio ovviamente non mi immischio”.
Se quel giorno non fosse andata nel famoso locale e non avesse incontrato Ciro, oggi chi sarebbe?
“Sapete che è una domanda che mi sono fatta spesso? Ma non sono mai riuscita a darmi una risposta. Ero giovanissima, studiavo criminologia ma non avevo idea di quale sarebbe stata la mia vita. Ciro è arrivato e ha cambiato tutto il mio mondo e ora non so proprio immaginarmi diversa da quello che sono, non ho neanche il minimo rimpianto, sono felice e completamente appagata. E lo sarei stata anche senza soldi, perché quelli aiutano, ma è vero che non fanno la felicità. Io non sono cresciuta nella ricchezza, eppure la mia era una famiglia felice. Quello che conta davvero sono amore e salute, fine”.
E allora facciamo un salto nel futuro. Tra venti anni come si immagina?
“Tra vent’anni spero di potermi godere un po’ di più Ciro. È vero che è sempre presente, ma il suo lavoro lo porta comunque molto spesso lontano, soprattutto nei weekend. Vorrei un po’ di normalità in più, ecco. E poi sogno di viaggiare, di andare in giro per il mondo insieme ai miei bambini. Mi chiedo solo se loro vorranno venire…”
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