Christian De Sica show a “Il Rosario della Sera”:
Christian De Sica show a “Il Rosario della Sera”, su “Radio Deejay”. L’attore ha fatto irruzione nella trasmissione radiofonica di Fiorello ed ha dato vita, insieme al conduttore, ad una serie di siparietti davvero esilaranti. De Sica si è scatenato sulle note di “Fly me to the moon” di Frank Sinatra. Poi si è districato tra battute (“mi sento come Cristiano Ronaldo nell’area del Palermo”), tormentoni, e battute stracult: “Ma che te lavi i piedi con ‘a saponetta ar pecorino?”
L’attore ha parlato del suo nuovo show che debutta il 30 marzo all’Auditorium Parco della Musica di Roma. “Più che uno spettacolo sarà una festa tra amici. Avremo anche un’orchestra di 50 elementi, manco a Sanremo ce l’hanno! In scena racconto un po’ di frescacce che mi sono capitate, perche c’ho un’età. Mio padre? Un uomo importante, di un’altra generazione. Una cosa che mi ha permesso di conoscere personaggi pazzeschi”.
“Da Charlie Chaplin (“Poi da lui sono passato direttamente a Boldi…”) a Montgomery Clift, fidanzato all’epoca di Truman Capote. Mi ricordo che una volta era a Roma a girare un film con mio padre, “Stazione Termini”. Un pomeriggio venne a trovarmi a casa, io stavo facendo la cacca, lui si è messo seduto accanto a me, sul vasino di mio fratello. Da quel giorno non cacavo più se non avevo accanto Clift”.
Ma non solo, De Sica regala agli spettatori di Fiorello una vera chicca. “Ho conosciuto anche Wanda Osiris, oramai molto anziana. Un mito, non sapeva né cantare, né ballare tanto bene ma scendeva le scale con dei vestiti meravigliosi. In scena non si ricordava il mio nome e mi presentava come ‘il figlio del commendatore’… Mio padre un giorno mi portò con lui in camerino per salutarla. Papà le prese le due mani e gliele baciò: “Grazie Wanda per queste due ore di pura arte che ci hai regalato stasera”. La risposta: ‘Caro De Sica, un pezzo di ca**o si trova da qualsiasi parte… Chissà questa che cazzarola aveva capito… Era completamente sorda”.
Poi il duetto con Fiorello nel segno di Lelio Luttazzi: “Canto anche se sono stonato. Nel 1973 mi presentai a Sanremo con “Mondo mio”, in gara c’erano Drupi, Ricky Gianco, Donatello e Milva. Mi cacciarono via la prima sera, io me ne andai subito in albergo, a Imperia, mi chiusi in camera, incazzato nero. Sento bussare alla porta: “Sono Milva…”. Ma questa che cazzo vuole? Invece fu carina, mi rincuorò, mi disse di non prendermela: “Ma che te frega, c’hai 20 anni, pensa, io sono arrivata terza…”.
Infine, chiosa sul Varietà. “Devo moltissimo a Maurizio Costanzo. Mi scritturò per un programma “Alle 7 della Sera”. Quando mi vide, mi disse: Tu non puoi fare il democratico, non sei Gianni Morandi, tu sei figlio di papà, tu devi fare lo ‘stronzo’…” Con i cinepanettoni ha raccontato vizi e cambiamenti degli italiani meglio di tanti intellettuali. Il film che mi è piaciuto di più? Il primo Vacanze di Natale, di Carlo e Enrico Vanzina. Venivo da un periodo in cui io e mia moglie avevamo sofferto la fame. Facevo le serate nelle balere, mi davano piccole parti nei film, insomma non c’avevo una lira. Quando andai a vedere la prima proiezione del film mi ricordo che diedi di gomito a mia moglie: “A Silviè, da oggi se magna…”.
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