Enrica Bonaccorti si racconta nel suo intervento ai microfoni del format “I Lunatici” su Radio 2:
Enrica Bonaccorti apre il suo intervento parlando del suo primo amore professionale. “Scrivere è quello che so fare meglio. Ho scritto anche due canzoni per Domenico Modugno, sono state le primissime: “La Lontananza” e “Amara Terra Mia”. Sono nate da cose che scrissi in un diario da 14enne. Dietro ogni canzone c’è un fatto vero. E quando accade questo, la gente si innamora del brano. Diventa eterno. C’è anche un’altra canzone nel mio cassetto, la tirerò fuori prima dei cento anni. Ho proprio il provino di Domenico Modugno, c’è la sua voce”.
L’ex condittrice rivela del suo incontro, tra gli altri, con Ungaretti: “Se è vero che Ungaretti mi molestò? Beh, insomma, oggi si chiamano molestie. A quei tempi facevo parte di un gruppo di anarchici, gli uccelli. Facevamo manifestazioni, occupavamo la scuola. Eravamo un piccolo gruppo ma che ha tenuto banco per qualche mese. Andavamo anche nella case dei grandi. Siamo entrati in casa di Carlo Levi e anche in casa di Ungaretti. Se qualcuno non la pensava come noi, entravamo in casa sua, ci sedevamo sul suo divano. Ungaretti mi ha dato una carezza sulle gambe, mentre guidavo. Io stavo svenendo, pensavo fosse un film. Avevo 18 anni. Per me era come pensare a Leopardi che ti dà un pizzicotto sul sedere”.
A proposito di molestie, Enrica Bonaccorti parla anche di #metoo: “Ho benedetto Asia Argento, anche se non è il massimo della simpatia e ci sono stati molti appigli per darle addosso. Grazie a lei, però, è uscito fuori qualcosa che tutte sappiamo e che tutte abbiamo passato. Sia prima di cominciare a lavorare, che dopo. Quasi tutte le donne di questa nazione hanno avuto qualche brutta esperienza, credo”.
Su Non è la Rai e lo spiacevole episodio del cruciverba, l’ex conduttrice rivela un retroscena. “Ho un ricordo estremamente tenero di Non è la Rai. Ci fu un grosso spartiacque per quello che mi riguarda. Quando cercarono di truffarmi in diretta, con la scena del Cruciverbone. La concorrente fornì la risposta giusta prima ancora che io le facessi la domanda. Avrebbero preferito che io stessi zitta su quella vicenda. La concorrente fu poi assolta, secondo il tribunale ha avuto una premonizione. Questa è l’Italia”.
Ma il passato di Enrica Bonaccorti è costellato anche di qualche ‘marachella’. “Il mio arresto? Avevamo fatto una manifestazione molto tranquilla e pacifica. Stavo telefonando a mia madre, avevo 17 anni. Siamo stati caricati di colpo dalla polizia, ho visto quelle stesse divise che mi hanno allevato, mio padre era un colonnello, che mi caricavano. Il giorno dopo occupammo la scuola, c’erano anche Giuliano Ferrara e Paolo Liguori. Ci hanno portato via di peso, ci hanno dato tante botte, io stavo telefonando, sono stata presa per i capelli, portata fuori, e picchiata. Non sapete in che modo.
Ci hanno picchiato anche quando ci hanno portato via dalla scuola, dentro al cellulare. Durante l’nterrogazione, il commissario disse che si meravigliava di me, visto che mio padre era nella caserma accanto. Io risposi che ero io ad essere meravigliata. Perché, essendo cresciuta in una caserma, per me le forze dell’ordine sono tutti fratelli. Lui mi disse che non era possibile che fossimo stati picchiati. Disse che forse, inavvertitamente, ci eravamo urtati tra di noi. Ma per me fu uno shock”.
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