Laura Freddi si racconta nel corso del suo intervento ai microfoni de “I Lunatici”, trasmissione radiofonica di Rai Radio2:
LAURA FREDDI SI RACCONTA
“Non è la Rai? Da li è iniziato tutto. Avevo 19 anni ma sembrava che ne avessi 14 o 15, perché ero molto timida. Mi nascondevo, non volevo assolutamente apparire davanti alle telecamere, ero un po’ scontrosa e schiva con tutti. A molte ragazze non ero simpatica. Un giorno Boncompagni mi prese e mi spronò. Da li ho preso una dose di autostima e mi sono lanciata. Piano piano sono diventata addirittura la protagonista del cruciverba. La mia vita è cambiata, non potevo più fare neanche una passeggiata a Via del Corso. Per me era impossibile continuare a uscire da sola. All’inizio non capivo il motivo di tutto questo clamore, poi mi sono accorta che qualcosa stava cambiando: ero diventata famosa. Un aspetto che mi ha portato a cambiare alcune abitudini, a stare attenta. I miei genitori mi accompagnavano con la macchina, i ragazzini si mettevano sul cofano e non ci facevano passare. Ad accompagnarci arrivava la polizia, una cosa del genere non è mai più successa”.
Sull’esperienza a Buona Domenica, Laura Freddi rivela. “Per me è stata l’apice. Avevo più consapevolezza, facevo il mio lavoro con una maturità ed una testa diversa. E’ stata l’esperienza più bella che ho fatto, c’era la squadra di Costanzo, Laurenti, Lippi, Pino Insegno. Ho lavorato con grandi professionisti, dietro c’era un lavoro enorme, si facevano le prove, ho studiato canto, volevo essere preparata”. Oggi la tv è cambiata, “i reality hanno contaminato tutti i programmi. Non sono contraria, ho anche partecipato a un grande fratello, ma quei programmi hanno cambiato la televisione. Danno la possibilità di diventare famosi senza fare nulla. Ho visto gente che aveva fatto i reality e quindi non voleva fare le prove”.
Sul #metoo – “Ho avuto problemi di un certo tipo, ma queste cose si risolvono al momento. Come? Con un ceffone, uno schiaffo, una ribellione. Capisco che ci siano ragazze più deboli e più fragili, ovviamente non giustifico chi si approfitta di queste debolezze. Sono arrivate anche a me proposte indecenti, ma ho saputo respingerle. Il carattere aiuta, io sono sempre stata abbastanza tosta. Ne ho incontrati di personaggi ambigui, ma li ho portati a fare subito retromarcia. Poi è un altro discorso se uno nel lavoro incontra l’amore. Comunque, sono le donne che decidono. Se un regista ti chiama e ti dà la parte per avere in cambio qualcosa, si capisce subito. Evidentemente lì c’è la voglia di arrivare ad un successo, ma quella non è l’unica carta da giocarsi. Alle ragazze che vogliono fare questo mestiere dico che non è solo così, ringraziando Dio. Pensateci bene, perché ci si rovina la psiche, la mente. Se accetti certi compromessi diventa un problema psicologico. È più complicato per le donne raggiungere il successo. E quando si è belle, simpatiche e intelligenti è ancora più difficile. La bellezza è un vantaggio, ma bisogna saperla gestire”.
Infine, chiosa sui progetti futuri: “Mi sono sposata, ho avuto una figlia. Ho scelto di uscire per un po’ da questo mondo, perché ero stanca di meccanismi che non sono così semplici. A un certo livello diventa tutto pressante, non solo fisicamente, ma anche di testa. Entri in una ruota che gira in continuazione e speri che non si fermi mai. Non è facile nel momento in cui si ferma ricominciare a farla girare. Però bisogna avere il coraggio di fermarsi, soprattutto per godersi i momenti belli della vita. Credo che presto ritornerò in teatro”.
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