Amanda Lear ospite di Silvia Toffanin a Verissimo
Amanda Lear è stata ospite si Silvia Toffanin a Verissimo ed ha raccontato della sua vita, “Mi stupisce vedere le copertine e i video del passato, perché c’è una Amanda Lear domestica che lava i piatti, fa il giardini e l’olio e ce n’è una pubblica, sembra una cosa schizzofrenica, ma è tipica di chi fa il mio lavoro. Arrivo a casa, mi strucco, vedo tutti i miei 10 gatti, sto bene da sola, con loro. Loro mi amano come sono, mi vedono struccata e mi amano lo stesso, preferisco i gatti alla compagnia di un uomo, mi racconterà delle bugie, mi tradirà, succede sempre è normale. Sono sempre stata molto solitaria, le ragazze della mia età si lamentano di essere sempre da sole, ma meglio. Tuo marito ti ha lasciata per una più giovane? Meglio, sei libera, non ti devi portare dietro un vecchio marito. Meglio da sola, ti vesti come muovi, mangi quando vuoi, non devi rendere conto a nessuno”, ha raccontato l’artista.
Amanda Lear è stata sposata per oltre 30 anni con Alain-Philippe Malagnac d’Argens de Villèle. L’unione iniziò quasi per gioco con un matrimonio celebrato a Las Vegas, ma poi si rivelò un’unione solida, “Stavo registrando il Brutto Anatroccolo quando la nostra casa ha preso fuoco e mio marito è morto. Il primo pensiero è stato ‘mi ammazzo, Dio perché a me?’. Poi ho capito che era troppo da debole ammazzarsi e ho ricostruito: una casa, una vita, non mi piace abbassare la testa e darmi per finita”.
L’artista, da più di 50 anni sotto i riflettori, ha poi raccontato a Silvia Toffanin, “Con la mia voce particolare si poteva credere che fossi un uomo e ci ho giocato. Ha funzionato. Questa ambiguità mi ha aiutato tantissimo perché si parlava solo di me. Ho fatto tutto io. Per provocazione sono stata io a cavalcare l’onda. Mi serviva pubblicità e l’abbiamo ottenuta. Ancora oggi ne parlano quindi figurati quanto ha funzionato”.
La Lear ha avuto anche due storie d’amore importanti con Salvador Dalì e David Bowie e proprio su quest’ultimo racconta, “Non è stato un colpo di fulmine, ma lo trovavo affascinante. Gli mancava l’educazione, ma aveva voglia di imparare e di scoprire tutto. La nostra relazione era molto stimolante, non solo dal punto di vista sessuale ma anche culturale: io gli parlavo del surrealismo e dei registi tedeschi, lui mi ha pagato le lezioni di canto. Abbiamo inciso un disco, Star, che non è mai uscito. E’ finita perchè si drogava, non aveva tempo per me, non era molto affidabile, poi era sposato, ero l’amante senza saperlo, un giorno mi ha chiamato una tipa ‘buongiorno Amanda posso parlare con mio marito?’ ci siamo conosciute, era molto simpatica, era un matrimonio molto aperto”. Su dalì invece rivela, “A lui piaceva molto il mio osso del bacino: quando lo incontrai mi recitò una poesia di Garcia Lorca, io ero cotta e innamorata persa. Fu un amore platonico: lui era impotente, non aveva figli e necessitava di una musa”.
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