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Spettacolo

Elena Sofia Ricci: “Due padri, una lunga psicoterapia, ma ora mi ritrovo tanta ricchezza per le mani”

Elena Sofia Ricci  in un’intervista a Il Corriere della Sera

Elena Sofia Ricci, da domani in giuria di qualità a Sanremo, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui racconta del suo lavoro e della sua famiglia. L’attrice reduce dal successo su Rai 1 con Dio ci aiuti 5 nei panni di Suor Angela, si prepara al ruolo inedito di giurata di qualità al Festival di Sanremo, “Magari qualcuno si chiederà: che ci fa quella? Però, risponde l’attrice, pur non essendo una esperta musicista, non sono una analfabeta totale: vengo dalla danza, ho studiato chitarra classica, e ho sposato un compositore e direttore d’orchestra. siamo chiamati a dare un giudizio complessivo su testi e musiche, sulla performance, ma soprattutto sull’interpretazione. Pensiamo a Mia Martini: uniche le sue interpretazioni. Giusto Serena Rossi che è un’artista incredibile si può avvicinare a Mia (Serena Rossi ha dato il volto a Mia Martini in una film “Io sono Mia” su Rai1 il 12 febbraio, ndr)”.

L’attrice racconta di avere una vera e propria passione per il Festival, “per me Sanremo é come Natale e Pasqua. Oddio, è un po’ blasfemo detto da una suora però è così. È un avvenimento di costume che ho sempre seguito. Oggi penso che la musica sia un po’ in crisi, è più difficile trovare un brano a Sanremo come “Almeno tu nell universo” o “Spalle al muro”. Per noi giurati sarà difficile individuare quei brani che potrebbero rimanere nella storia. Va beh che notoriamente è il tempo che decreta il successo di un brano. Nessuna giuria, nessun esperto, nessuna radio. Solo la storia. Pensiamo a Zucchero o Vasco arrivati ultimi”.

Elena Sofia Ricci racconta poi della sua famiglia, “Nonno famoso architetto (Leonardo Ricci); mamma grande scenografa, Elena Ricci Poccetto, la prima scenografa donna, scomparsa la scorsa estate, una donna fortissima; un papà biologico, lo storico Paolo Barucchieri che non ho mai frequentato e ho ritrovato a 30 anni , e con lui ho conosciuto per la prima volta appunto a 30 anni, una sorella che adoro, Elisa Barucchieri, grande danzatrice, e fratelli che ora stanno in America; un padre putativo, il regista Passalacqua, compagno di mia mamma che mi ha cresciuto come una figlia e che ho adorato; la mia prima figlia, Emma di 23 anni, avuta con l’attore e regista Pino Quartullo; e la mia seconda figlia , Maria 14 anni, dal mio attuale marito e grande amore Stefano Mainetti, il compositore e direttore d’orchestra, sposato nel 2003”.

Una bella tribù impegnativa, “Sì, tanto. A 30 anni dopo aver ritrovato mio padre e i fratelli ho cominciato una lunga psicoterapia: ho riaperto gli armadi, ho tirato fuori tutto cercando poi di rimettere tutto in ordine; a 40 anni ho incontrato il grande amore e ora a nel decennio dei 50 ho fatto i conti con la perdita dei miei due padri e di mia madre, non c’è più nessuno. Ho faticato tanto, ho avuto una vita complessa, ma oggi mi ritrovo tanta ricchezza per le mani. Queste relazioni approfondite e risolte durante la vita hanno fatto sì che la mia esistenza si arricchisse di arte, estetica, etica”.

 

 

L’attrice, negli anni si è impegnata moltissimo per conciliare famiglia e lavoro, anche con qualche rinuncia, “È il destino delle donne che lavorano: scapicollarsi e tentare di conciliare tutto. Facciamo i salti mortali, nessuno ce lo riconosce e poi spesso ti senti dire dai figli “Non ci sei mai e quando ci sei, sei al telefono”. Per anni comunque ho rinunciato al teatro, che amo profondamente, perché il teatro prevede delle tournée che significa essere assente per mesi. Quando le mie figlie erano piccole, con un po’ di fatica, ho detto no. Erano più importanti loro, non ho mai avuto dubbi su questo. Come del resto ho rifiutato fiction o lunghe serialità televisive che prevedevano set lontani, che so in Trentino o in Sardegna. Ora sono loro che mi dicono: “Quando parti mamma?”.

L’attrice ha un unico desiderio per le figlie, “Voglio solo che siano felici . Mi auguro che abbiano il dono di poter vivere della propria passione. Emma sta per laurearsi al Dams , quindi graviterà nel mondo dello spettacolo; Maria non ha ancora le idee chiare, l’ultima volta ha detto che voleva fare l’interior design. Vedremo. Ma il mio vero insegnamento è: siate indipendenti. Sposatevi pure l’emiro se capita, ma non siate mai dipendenti economicamente da un uomo. Questo mai”.

Può contare però sull’appoggio incondizionato del marito, “È rimasto così tenero nel suo essere innamorato dopo tanti anni, che un po’ patisce la lontananza. La scorsa stagione ho accettato dopo tempo una tournée con “Vetri rotti” e tutto sommato ce la siamo cavati. Nel week end Stefano veniva a trovarmi o con Maria o talvolta anche con Emma e così abbiamo avuto anche l’opportunità di visitare delle belle città d’arte tutti insieme”.

L’attrice parla si Suor Angela, un personaggio che le sta regalando un enorme successo, “Suor Angela mi ha conquistato, è proprio simpatica. Nelle varie fiction dopo un po’ si esaurisce il tema, come è giusto che sia. Qui è diverso: io indosso una maschera, come quasi nel teatro. Suor Angela è un super eroe, non sono io, sono protetta dall’abito della suora. Lei è molto rock e tra l’altro in questa stagione entrerà in crisi, fino a ribellarsi. L’ho chiesto io perchè fosse più umana. E poi questa fiction è stata fondamentale per me perchè ho ritrovato la fede: otto anni fa quando cominciai “Che Dio ci aiuti” ho incontrato una vera suora vera che assomiglia a Suor Angela e che mi ha insegnato alcune cose utili per il ruolo che andavo a interpretare. In realtà mi ha insegnato molto di più: ho recuperato la mia dimensione spirituale che mi ha aiutato nei mesi scorsi quando se ne è andata la mia mamma. Ho fatto anche una esperienza in un convento di clausura ed è stata l’esperienza più forte della mia vita: la potenza della preghiera è incredibile”.

Elena Sofia Ricci ha anche interpretato il ruolo di Veronica Lario, moglie di Berlusconi nel film Loro di Paolo Sorrentino, “Considero un grande dono quello che mi ha fatto Paolo nel poter recitare il ruolo della Lario. Tra l’altro il 26 febbraio sarò a Londra alla prima del film in Inghilterra. Non immaginavo dopo tempo, un ruolo così importante. Avevo bisogno di tornare al cinema. E questo ruolo mi è valso il Nastro d’argento che ho potuto dedicare a mia madre, che era ancora lucida ancorchè sedata dalla morfina.Lei sperava che il cinema potesse tenermi in considerazione. Mi è arrivato contemporaneamente anche il Premio Flaiano per il teatro con “Vetri rotti” e per lei è stata una gioia vedere che cinema e teatro finalmente mi riconoscevano. Le brillavano gli occhi”.

 

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