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Alberto Angela: “Sono diverso dai miei colleghi, non faccio tivù per apparire sui rotocalchi”

Alberto Angela in un’intervista al Corriere della Sera

Alberto Angela in un’intervista al Corriere della Sera, racconta il profondo amore per il suo lavoro che lo fa spesso apparire sui giornali, “Io sono molto diverso dai miei colleghi, sono un ricercatore prestato alla televisione. Per dieci anni ero nei luoghi dove si fanno documentari, dentro le tende in mezzo al Serengeti, con i leoni. Non faccio tivù per apparire sui rotocalchi, ma per condividere il piacere pazzesco di scoprire cose che non sapevi prima”.

In occasione della giornata contro la violenza sulle donne, il giornalista racconta di Cleopatra, la regina d’Egitto che sfidò l’Impero Romano, di cui ha scritto nel suo ultimo libro, “Cleopatra. La regina che sfidò Roma e conquistò l’eternità”, Harper Collins, 446 pagine, 20 euro, giovedì in libreria, “Cleopatra è stata unica nell’arco della storia, parlava le lingue, scriveva saggi, leggeva. È incredibile come sia riuscita a essere sovrana lungimirante, condottiera, statista, madre, in una società maschilista. È una donna moderna, messa in una società antica. Oggi sarebbe potuta essere una manager di successo, leader delle finanze o dell’industria”.

Alberto angela racconta anche un curioso aneddoto di quando era bambino e venne bocciato in quinta elementare, “Era una scuola molto rigida, non è che sono stato bocciato perché non studiavo. Era stato molto complicato, avevo fatto un esame e sono stato bocciato per un punto”.

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