L’asteroide Oumuamua fa sognare il web
Oumuamua, l’oggetto celeste che nel 2017 ha fatto capolino nel Sistema Solare, era stato classificato come asteroide, poi come cometa extrasolare ed ora addirittura come un veicolo alieno inviato alla ricerca di forme di vita, nello specifico una vela a propulsione solare di origine aliena.
Sembrerebbe una notizia fantasiosa se non fosse che a formulare l’ipotesi sono stati niente meno che due scienziati dell’Harvard Smithsonian Center for Astrophysics (CfA). Lo studio, come riporta l’Ansa, ha suscitato grande clamore non appena apparso su Arxiv, il sito che traccia gli articoli scientifici prima della revisione in vista della pubblicazione ufficiale. Esaminando l’anomala accelerazione e l’insolita traiettoria di Oumuamua, i ricercatori ipotizzano che si possa trattare di un inedito oggetto interstellare di origine naturale, ma perfino di un oggetto artificiale, una sorta di vela solare simile a quelle indicate dal celebre fisico Stephen Hawking per la missione Breakthrough Starshot che esplorerà Alpha Centauri.
“I ricercatori arrivano addirittura a parlare di una manovra di avvicinamento alla Terra che sarebbe stata compiuta da Oumuamua, ma credo che questo studio sia da interpretare come un divertissement”, spiega Elisabetta Dotto, ricercatrice dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) all’Osservatorio Astronomico di Roma. “Come scienziati abbiamo il compito di esplorare campi non battuti anche avanzando ipotesi non convenzionali, ma solitamente la soluzione più plausibile è anche quella più semplice: nel caso di Oumuamua, i suoi strani comportamenti possono essere spiegati già con l’ipotesi della cometa extrasolare, formata da ghiaccio e rivestita da una crosta scura di materiale organico. Il suo passaggio ci ha dimostrato per la prima volta che simili oggetti extrasolari possono arrivare vicino al Sole, portando materiale organico da un sistema planetario all’altro”.
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