Omicidio Desirée, la versione shock di uno dei sospettati:
Retroscena raccapriccianti quelli che emergono dai verbali dei primi interrogatori sugli immigrati sospettati di aver stuprato e uccise la 16enne Desirée Mariottini. Ammissioni parziali, un tentativo di ritagliarsi un ruolo marginale nella vicenda. Una dichiarazione shock. L’edizione online de ‘Il Mattino’ riporta le dichiarazioni fornite alle forze dell’ordine:
“«Conoscevo Desirée, avevamo una storia, ma lei mi aveva detto di essere più grande, di avere 22 anni, più o meno la stessa età della sua amica ventiquattrenne. Venivano sempre qui». E ancora: «Sì, abbiamo avuto un rapporto sessuale, ma non l’ho stuprata. Lei fumava il crack ma quando sono andato via era ancora viva».
Sono le parole che Mamadou Gara, 27 anni, senegalese, venditore abusivo per le strade di Roma, avrebbe detto agli investigatori prima di essere portato a Regina Coeli. E che questa mattina potrebbe ripetere nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip.
È accusato di avere drogato, violentato e lasciato agonizzante nello stabile diroccato di via dei Lucani, a San Lorenzo, Desirée Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina trovata morta nella notte tra giovedì e venerdì della scorsa settimana.
Anche un altro degli stranieri accusato degli stessi reati avrebbe ammesso: «Siamo stati insieme, ma nessuna violenza». Anche per lui e per il terzo uomo fermato nella Capitale è il giorno dell’interrogatorio. Intanto grazie alle dichiarazioni dei testimoni gli inquirenti aggiungono tasselli per ricostruire le ultime ore di vita di Desirée”.
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