Chiusa la casa delle bambole del sesso a Houston
A Houston, in Texas, era tutto pronto per l’apertura del primo bordello di sexy robot degli Stati Uniti. Uno store per affittare o comprare le cosiddette bambole del piacere. Ma l’idea, almeno per il momento, sembra essere fallita perché, come racconta il Mirror, il consiglio comunale cittadino ha ripreso una vecchia ordinanza e l’ha modificata per vietare “i business atti a favorire la pratica del sesso con oggetti inanimati”, spiega il sindaco Sylvester Turner.
Così, delle ancelle dalle forme sinuose acquistabili con poco più di duemila euro, per qualche gemito al tatto, o con molto di più, per una compagna parlante, non si vede nemmeno l’ombra. Ma secondo quanto riferisce leggo.it, “Yuval Gavriel, il fondatore della catena KinkySdollS (con base a Toronto in Canada), non ci sta e promette battaglia: «Con un pool di avvocati, stiamo valutando la strada da percorrere».
L’imprenditore, già un mese fa, al Washington Examiner aveva raccontato di voler aprire, entro il 2020, dieci store negli Stati Uniti: «Un mercato interessante, dove manca una regolamentazione in materia. Dio benedica il presidente Donald Trump». E infatti lo scopo del KinkySdolls di Houston viene dichiarato apertamente, a partire da quanto impresso sul sito: «Vogliamo offrire qualcosa di unico. Soddisfare le vostre fantasie, senza limiti. Veniteci a provare», si legge.
Ma questa storia ha fatto infuriare gran parte della comunità locale americana, dai gruppi religiosi alle associazioni schierate contro il traffico sessuale. Come la Elijah Rising, che si chiede se «si arriverà ai bambini robot per prestazioni in cambio di denaro».
E mentre nelle strade di Houston si firma una petizione contro lo store e si denuncia la presenza di una scuola vicino al locale incriminato, l’esito della vicenda resta incerto: il negozio risulta perfettamente legale, non rientrando nella classificazione di business orientato al sesso. «Per essere operativo, manca solo il permesso di occupazione dell’edificio», ha chiarito la Municipalità di Houston. Con i robot del sesso che presto potrebbero riprendere il loro posto”.
Aggiungi Commento