Loredana Bertè presenta il nuovo album Libertè
Esce il 28 settembre, dopo 13 anni, il nuovo album di inediti di Loredana Bertè e verrà lanciato con una app con video e contenuti speciali. Un disco rock, punk e pop che la cantante raconta così a Tgcom24: “Rivendico il mio diritto alla follia e alla libertà”.
Uno dei brani dell’album, “Messaggio dalla luna”, è stato scritto per Loredana da Ivano Fossati, “Una grande emozione. Non scrive più per nessuno, l’ha fatto solo per me. In lui ho cercato più l’amico che l’autore, mi ha fatto davvero piacere mi abbia detto sì. Gli ho spedito una lettera, mi ha risposto con questo gioielli di canzone.”
Sula copertina dell’album c’è Loredana con una camicia di forza, “È il mio manifesto. Quella camicia di forza me l’hanno messa davvero un anno fa. Facevano lavori dalla mattina alla sera e io non sopportavo quei rumori. Così ho spaccato la portineria. Sono venuti a prendermi in 15. È finita che mi sono messa a cantare anche nell’ospedale psichiatrico, si stava meglio lì dentro…”
L’idea del nuovo album, come racconta la Bertè, è nato dopo il concerto con le colleghe e l’incontro con l’amica Fiorella Mannoia. A questo proposito Loredana racconta un episodio sull’amico comune Renato Zero: “Ha fatto una carognata che non sto neanche a dire. Con lui non ci parliamo più. È uno che ascolta solo la sua musica, per questo ai concerti non ha bisogno del gobbo. Una volta mi ha abbandonato in autogrill perché mi sono rifiutata di sentire solo le sue canzoni in auto…”
Loredana racconta anche che intende presentare un suo brano al Festival di Sanremo del 2019, “Ho intenzione di presentarmi, ho riservato l’undicesimo inedito, scritto da Curreri, per il Festival. Voglio rompere le scatole per 5 giorni, poi sarà Baglioni a decidere.”
Nel finale Loredana spiega perchè il nuovo album i apre e si chiude con le voci dei bambini, “Un bimbo in un asilo ha detto a un compagno che portava sfiga, così il maestro ha raccontato la storia di mia sorella Mimi come se fosse una favola. I bambini hanno capito. Mi hanno inondato di disegni e messaggi. Hanno cominciato a seguirmi, obbligando mamme e nonni a portali ai miei concerti. Sono innocenza pura. È bello sentirli cantare le mie canzoni. Sono una tela bianca su cui dipingere qualcosa di bello.”
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