Furgone rubato a Roma e intercettato a Imola:
Un furgone rubato a Roma nel quartiere di San Basilio, è stato intercettato dalla polizia ad Imola ed all’interno c’era un vero e proprio arsenale elettrico ad alto voltaggio. Anche l’ultimo ritrovato in campo di difesa personale: un telefono cellulare perfettamente funzionante che però si trasforma in un micidiale taser, capace di scaricare ben 80.000 volts ed in grado di immobilizzare i muscoli del corpo, trapassando anche i vestiti. Un’arma da brividi. Non convenzionale e praticamente letale.
Come riporta leggo.it, a bordo anche “centinaia di coltelli e pugnali, tirapugni e 150 manganelli a scarica elettrica, 90 cellulari con dissuasore elettrico, 85 pugnali e 250 torce luminose dotate di un dispositivo che produce una scossa di migliaia di volts in grado di uccidere una persona. A chi servivano? Potevano essere utilizzate per un attentato? Oppure avrebbero armato la malavita italiana? Erano destinate al mercato estero? Sarebbero state messe in commercio magari sul web? Tanti interrogativi a cui ora anche la Procura emiliana e quella capitolina stanno tentando di dare una risposta.
A bordo dell’automezzo, il cui furto era stato denunciato dal proprietario nei giorni scorsi al Tiburtino, gli agenti del reparto Prevenzione Crimine del capoluogo emiliano hanno fermato, sabato mattina poco dopo le 7 del mattino, tre cittadini polacchi su una via di campagna che costeggia l’autostrada. Gli uomini dell’Anticrimine li hanno subito interrogati ma i tre stranieri non hanno parlato.
Ora le indagini, riservatissime, devono stabilire la provenienza delle armi elettriche, illegali perché paragonate alle più convenzionali armi da fuoco: ma soprattutto se l’automezzo sia stato sottratto già con il suo pericolosissimo elettro-carico di armi. Il legittimo proprietario del furgone (che si occupa di commercio e consegna di altri materiali), al momento, sembra essere completamente estraneo alla vicenda.
Nonostante le rassicurazioni delle case costruttrici che pubblicizzano sui siti internet questi strumenti come non letali, i dati sulle persone che sono decedute dopo aver ricevuto scariche questi arnesi sono assai poco confortanti. Tra il 2001 e il 2012, infatti, i dissuasori elettronici hanno provocato 500 vittime negli Stati Uniti, visto che le scariche elettriche ad alto voltaggio possono provocare l’arresto cardiaco”.
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