Rimasta muta dopo il sisma ad Amatrice, 15enne torna a parlare:
Dopo il terremoto del 24 agosto 2016 ad Amatrice, Serena D’Amico, 15 anni, era rimasta muta. La ragazza è sopravvissuta alla tragedia nella quale la nonna morì sotto le macerie della palazzina nella quale abitava, ma è rimasta completamente in silenzio, muta. Fino al 6 dicembre 2017, giorno nel quale Maria Flavia Perotti, la sua insegnante di italiano, storia e geografia al liceo Classico “Varrone” di Rieti, ha assegnato alla classe un tema dal titolo “Inventa un racconto a piacere”. Davanti a quel foglio bianco, riporta Il Messaggero, Serena si è sbloccata dopo un anno e tre mesi di “assenza”.
L’ora di geografia – La professoressa Perotti, scrive il quotidiano, era tra le persone che speravano che la studentessa potesse tornare a esprimersi. “Succedeva sempre nell’ora di geografia. Tra gli argomenti c’era anche il tema del terremoto: quando intuiva che potessi parlare dell’argomento, Serena si alzava e senza dire nulla usciva dalla classe. Non ho mai provato a fermarla”, dice l’insegnante.
La notte del terremoto – La situazione è cambiata a dicembre, quando la ragazza ha ripercorso la notte del terremoto. Serena si trovava ad Amatrice, luogo dove trascorreva le estati dopo la separazione dei genitori, vicino alla nonna. “Il 24 agosto è un giorno che ricorderò per il resto della mia vita – si legge nel tema – a volte un oggetto che ho davanti, o magari una persona, mi riportano a quel giorno”. Nel finale, riferendosi alla nonna: “E’ una persona forte che si è sempre sacrificata per il bene della famiglia: per me è una seconda mamma. Utilizzo i tempi al presente perché lei non merita di essere ricordata al passato”.
“Dopo quel tema Serena si è sbloccata – conclude la professoressa – prendendo parte alle lezioni. Ha iniziato a raccontare della sua vita ad Amatrice, di com’era prima del terremoto e così via. Per la ragazza quel tema ha segnato una sorta di rinascita alla vita”.
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