Scoppiata la bolla degli investimenti cinesi nel calcio:
Non solo un potentissimo catalizzatore sociale, il Calcio, spesso, è anche un termometro dell’economia. La sezione “Affari & Finanza” del quotidiano ‘La Repubblica’ fa un’interessante analisi sull’argomento:
“Due miliardi di euro investiti in poco meno di tre anni, soltanto per comprare il controllo o partecipazioni di minoranza in squadre di calcio in tutta Europa. Altri 3 miliardi investiti in società che si occupano di diritti televisivi e consulenze sportive. Per non parlare delle faraoniche campagna acquisti per convincere i giocatori delle principali leghe affiliate all’Uefa a trasferirsi per giocare in Asia.
Dopo tre anni passati a gonfiare a dismisura valutazioni di società e prezzi del cartellino dei top player, la bolla degli investimenti cinesi nel calcio è scoppiata. Operazioni fallite come l’ ingresso nel Milan, acquisizioni caricate di troppi debiti. Ora Pechino prepara la rivincita: d’ ora in poi solo investimento redditizi oppure se utili a far crescere il calcio in patria.
L’operazione che ha portato la cordata guidata dal misterioso uomo d’ affari Yonghong Li a rilevare il Milan dalla Fininvest di Silvio Berlusconi, a metà 2107, è emblematica di quanto accaduto nel mondo del pallone in Europa negli ultimi 3-4 anni, dove gli addetti ai lavori si erano convinti di aver trovato negli investitori cinesi un nuovo filone d’ oro. Mister Li, cinese con passaporto di Hong Kong, ha accettato di pagare per il club rossonero una cifra – a detta degli analisti – fuori mercato: 740 milioni.
Troppi i debiti complessivi e di natura incerta: in pratica, una operazione tutta a leva, con un prestito finale da 300 milioni, sottoscritto con il fondo Elliott, a un tasso medio attorno al 10%. E ora la procura di Milano – su segnalazione di Bankitalia – sta indagando per capire la provenienza dei fondi utilizzati da mister Li, provenienti da banche off shore.
L’ingresso di un imprenditore cinese nel Milan è stata l’ultima grande operazione che ha attraversato il mondo del pallone europeo a partire dal 2015, già coinvolto in una trasformazione epocale, dove sono sempre più numerose le proprietà straniere e i fondi di investimento che diventano proprietari dei club”.
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