Il drammatico racconto di Eduardo Raspelli:
“Era estate, vacanze in un collegio con altri ragazzi a Chiavari. Quasi un castello in cui ogni studente aveva una stanza. Io ero nella mia. Un pomeriggio mi assalirono in sei mentre io stavo riposando sul letto nella mia camera. In quattro mi bloccarono, gli altri mi tirarono giù i pantaloni. Mi violentarono”. È il drammatico racconto di Edoardo Raspelli, 69 anni, noto critico gastronomico, a Cronaca Vera e rilanciata da ‘Il Corriere della sera’.
Edoardo non ne ha parlato con nessuno in questi anni. Né con il padre Giuseppe, “un uomo perbene e rigoroso: fascista convinto, al punto da continuare a indossare la camicia nera per le strade di Milano anche dopo il 25 aprile” – e nemmeno con la madre Carla – “una donna moderna, assai sportiva: gareggiava in bicicletta prima della guerra e primeggiava nella scherma”. Se il ricordo di quella violenza emerge ora, continua Raspelli, “è perché sento il peso della vita che corre: muore gente che conosci, un bimbo a cui facevi da padrino, un amico caro. E il file, chissà perché, torna leggibile”.
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