Continua la polemica tra Laura Chiatti e Sandro Mayer
Si infuoca la polemica a distanza tra Laura Chiatti e Sandro Mayer, direttore del settimanale Di Più. Dopo le dure accuse di aver aver modificato degli scatti pubblicati sul settimanale ed un lungo post in cui puntava il dito contro Sandro Mayer (“Si dia pace, signore con il parrucchino che adora smer…armi, perché non gli ho mai concesso un’intervista per il suo giornale di m…”), la lite continua.
Il settimanale Di Più nel numero in edicola dal 27 luglio il settimanale è tornato sull’argomento, precisando che le foto non erano state ritoccate ed a riprova della tesi, sono state persino ingrandite.
La Chiatti non ha affatto gradito la precisazione ed ha replicato tramite un post pubblicato sul suo profilo Instagram
“Signore col parrucchino , lei continua a dire che le foto sono reali, io sorrido e mi posto…. non amo denunce, o comunicati stampa… ma amo far vedere le cose per quelle che sono. Lei mi ha chiamato divetta e sostiene che io abbia bisogno di farmi pubblicità….,Questo mi fa sorridere, perché ricordi , che è lei che mi mette nel suo giornale di m…. , non io che la chiamo per rilasciare interviste. Vada a vedere il mio curriculum , perché a differenza di tante divette , non posto i miei lavori per farmi pubblicità, ma le assicuro che se si va a documentare , si renderà conto , che i miei lavori , hanno molto più valore di tutte le stronzate che lei pubblica , usando davvero persone che hanno bisogno di farsi pubblicità, perché gli artisti seri non se la calcolano neanche. In tutto questo , a me interessa molto di più che lei si renda conto , che anche se la pancia fosse stata vera , lei non ha mandato un bel messaggio… Scusi ma allora tutte le donne non in perfetta forma fisica , dovrebbero sentirsi delle merde? Lei ha una grande responsabilità a livello di comunicazione, e quello , non era un bel messaggio , ma non perché l’opinione pubblica possa pensare che io abbia la pancia, fossero questi i mali del mondo , ma perché ci sono ragazzine che si ammalano di una malattia chiamata “ anoressia “ proprio perché persone come lei, impongono prototipi di perfezione praticamente irraggiungibili, mortificando invece chi può avere meravigliosi difetti , che raccontano storie di vita, a volte belle come i parti , e purtroppo a volte anche brutte come le malattie . Si vergogni , e si occupi ogni tanto di problemi seri, che il nostro paese ne é pieno”.
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