Leghista estrae la pistola e minaccia un immigrato
Attimi di caos nella Stazione Centrale di Milano. Massimiliano Codoro, 51 anni, imprenditore e militante leghista di lungo corso, avrebbe estratto una pistola, regolarmente detenuta, e minacciato un immigrato, reo, a suo avviso, di aver importunato e molestato sua moglie e sua figlia. Sull’episodio dovranno fare chiarezza gli agenti della polizia ferroviaria. Eventuali denunce a piede libero, o a carico dell’immigrato o di Codoro, dovranno essere trasmesse dalla Polfer in Procura e a quel punto partirà un’indagine.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, la segnalazione dell’episodio è arrivata nel tardo pomeriggio del 23 luglio. Quando è Codoro, candidato alle ultime elezioni politiche alla Camera, ma non eletto, è stato intercettato dagli agenti della Volante e della Polfer, il leghista si è giustificato dicendo di aver trovato la moglie e la figlia sotto shock perché, una volta scese dal treno, sarebbero state molestate da uno straniero.
Quest’ultimo, secondo il racconto di Cadoro, avrebbe anche palpato la ragazza. Il leghista ha quindi cercato e trovato l’uomo. I due avrebbero discusso violentemente fino a quando Cadoro, dopo aver cercato di colpirlo con un calcio, avrebbe estratto la pistola minacciando lo straniero.
Secondo quanto riferisce TgCom il pm di turno Francesco Cajani ha chiesto agli agenti di acquisire e visionare le telecamere di sorveglianza della zona per ricostruire l’accaduto. Codoro ha un regolare porto d’armi, ora la Polfer dovrà stabilire se denunciarlo e semmai per quale ipotesi di reato. Tramite i filmati delle telecamere, inoltre, si cercherà di capire anche se la donna e la ragazza abbiano subito molestie.
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