Sonia Bruganelli, moglie di Paolo Bonolis, ha rilasciato una lunga intervista al sito dagospia.com:
Chi è Sonia? Mejo: è Sonia o suonata?
“Iniziamo con una domanda semplice…(ride…) Sonia è stata una bambina precoce. Da subito curiosa e diffidente, per questo a 3 anni già iniziavo a leggere e a scrivere. Sentivo il bisogno di capire, sapere, conoscere. Utilizzavo gli altri per renderli strumento del mio mondo”.
In che senso?
“Richiedevo spasmodicamente l’attenzione dell’altro. Non per bisogno o per insicurezza. Ma piuttosto per perseguire i fini dell’universo immaginario che mi ero creata”.
Cosa c’era in questo universo?
“C’ero io con i miei sogni e progetti. I miei desideri erano al centro di quel mondo. Volevo diventare una manager, avere un ruolo importante, di potere. Ricordo anche che sognavo di avere 3 figli ma con 3 mariti diversi”.
Una bambina “open minded”?
“(Ride…) No, credo nascesse sempre dal bisogno di controllo sull’altro e da una forte spinta ad essere autonoma, indipendente”.
Poi 3 figli li ha fatti davvero ma con lo stesso marito…Cosa è per lei la fedeltà?
“La fedeltà fisica, pur perseguendola, è qualcosa di innaturale. Una sovrastruttura culturale. Non siamo nati per resistere alle tentazioni e ai piaceri del corpo. La fedeltà è qualcosa che concerne lo spirito. E’ un sentimento complesso, nobile. Che appartiene all’anima. La fedeltà non può prescindere dalla stima e dalla complicità”.
Come si può rimanere fedeli col corpo per 20 anni?
“Bisogna avere un progetto comune. Nel mio caso sono i figli, la costruzione di una famiglia. Ecco, il segreto in una coppia è perseguire insieme un progetto. Qualsiasi esso sia”.
Quanto conta la passione nel suo rapporto di coppia?
“Tantissimo. E’ una conditio sine qua non. Ma è importante anche ritagliarsi degli spazi di libertà. E’ fondamentale avere del tempo solo per se stessi. Aprire nel proprio quotidiano dei varchi di autonomia e di libertà in cui il proprio partner non interviene. Io credo che sia ad esempio un atto di civiltà dormire anche in camere separate…”
Eppure quello che dice cozza con la sua proverbiale gelosia…
“Sono stata una ragazza gelosissima. Conobbi Paolo che avevo poco più di 20 anni. Lui più grande di me, già famoso …una gelosia folle che nasceva probabilmente dall’insicurezza. In Mediaset certi dirigenti ancora ricordano le mie sfuriate…”
Cioè?
“Ero incontenibile. Non riuscivo a controllarmi”.
E suo marito come reagiva?
“Non reagiva. Era molto paziente. Ricordo che invece una volta si arrabbiò molto. Conduceva ‘’Tira e Molla’’ e dalla rabbia spaccò tutte le stampelle che erano nel suo camerino”.
Come vi siete conosciuti?
“Io avevo 23 anni, ero una ragazza in piena evoluzione. Bazzicavo nel mondo tv, facevo telepromozioni…poca roba”
Non mi dica che ambiva anche lei a diventare una showgirl…
“No, quello no. Ero attratta da quello che c’era dietro la telecamera. Mi interessava la parte creativa, di scrittura di un programma. Ero affascinata dall’aspetto autorale e produttivo della televisione”
Poi c’è riuscita.…
“Si, ho una società che fa casting e che co-produce nuovi format. Ora ne ho nuovo di zecca che potrei proporre a Paolo per inserirlo all’interno di un suo programma. Ma devo ancora decidere se presentarglielo o meno…”
Donna con le palle..
“Diciamo che ho le idee chiare e sul lavoro so quello che voglio. Sono una perfezionista. Ma certe sicurezze ti presentano spesso il conto”
In che senso?
“Ho sofferto per anni di attacchi di panico. Una malattia subdola, persino difficile da diagnosticare. L’ho superata grazie all’analisi. O meglio, grazie alla terapia ho imparato a conviverci”
Non deve essere facile sostenere lo stress dello showbiz. A proposito, quello della tv è un mondo riconoscente?
“L’essere umano non lo è, indipendentemente dagli ambiti professionali. Credo inoltre che la riconoscenza non sia un sentimento dovuto. Non ci si deve sentire obbligati ad esserlo”
Cioè?
“Vede, io penso che a volte alcune persone si impongano d’essere riconoscenti per la necessità di dirlo e dimostrarlo semplicemente a se stesse”
Solo per autostima?
“Il bene non chiede nulla in cambio. Addirittura a volte il fare del bene nasconde un fine egoistico. E’ una forma di riconoscimento che nasce dal provare piacere nel procurare gioia all’altro”
Lavorando in tv gliene saranno capitante tante…
“Si. Ricordo una volta, proprio all’inizio della mia carriera, stavamo facendo i provini per cercare la nuova Madre Natura di Ciao Darwin. Io e Paolo stavamo già insieme ma nessuno lo sapeva. Lui per mostrare ad una ragazza come voleva che sfilasse la prese per mano, accompagnandola sulla passerella. Io ero presente per fortuna. La signorina dopo qualche giorno mandò in redazione una lettera riservata indirizzata a Paolo”
E lei che fece?
“Ovviamente la aprii. Senza troppi giri di parole la ragazza alludeva, quasi in modo minatorio, a quel gesto innocente di Paolo. Io la chiamai e attuai la mia “atroce vendetta”. Le dissi che era stata scelta proprio lei per il ruolo di Madre Natura e che purtroppo con una lettera del genere come precedente la scelta era ricaduta su un’altra ragazza…”
Oggi riaprirebbe quella lettera?
“Assolutamente no…(ride…)”
A proposito di ragazze che fanno tv. Cosa pensa dell’ex Bonas di ‘’Avanti un altro’’ Paola Caruso? Fu lei a sceglierla?
“Sì, era perfetta per il ruolo della Bonas, che ha rappresentato al meglio negli anni in cui è stata nel cast di “Avanti un altro’’. Successivamente è stata brava a sfruttare l’occasione che ha avuto migliorandosi anche esteticamente”
E di Lucio Presta?
“Lo conosco da quando conosco Paolo, visto che era già ai tempi il suo manager. Un uomo al quale devo molto, professionalmente parlando. Grazie a lui ho imparato a muovermi in un mondo non semplice tanto meno per una donna. Nel tempo, anche con Paola Perego, abbiamo costruito un’autentica amicizia. Ti dico solo che i miei figli lo chiamano zio!”
Lei è oggi molto nota per le sue provocazioni sui social….
“(Ride…) Per me è un gioco. E’ puro divertimento. La realtà vera non è dentro allo schermo di un cellulare o di un pc”
Nella realtà vera invece Lei ha mai avuto sogni saffici?
“Che domanda! Sognare non costa nulla…”
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