Niccolò Bettarini aggredito perchè riconosciuto come figlio di un personaggio noto, per i quattro fermati l’accusa è di tentato omicidio
«Voler bene significa sacrificio, significa essere insieme nel bene e nel male, voler bene a qualcuno significa difenderlo da tutto e da tutti, significa presenza, senza se e senza ma. Contro tutto e tutti, forza roccia. Io con te. Tu con me». E’ quanto scrive Zoe Esposito sui social, la fidanzata di Niccolò Bettarini che, si è buttata sul corpo del figlio della Ventura per difenderlo dai calci in faccia inferti dal branco.
La ricostruzione, fatta dal Corriere della Sera, dell’aggressione a Niccolò Bettarini avvenuta all’uscita dell’Old Fashion a Milano, si arricchisce di particolari attualmente al vaglio degli inquirenti. Per il pm milanese Elio Ramondini, la furia del branco si è scatenata dopo che i quattro aggressori avevano capito di avere di fronte “il figlio di Bettarini”, come se fosse una colpa avere dei genitori famosi. Uno urlava: «Ti ho riconosciuto, sei il figlio di Bettarini, ti ammazziamo».
Dall’ipotesi iniziale di una rissa scatenata per difendere un amico, ora la vicenda assume contorni molto più gravi. Niccolò era fuori dall’Old Fashion per sedare una rissa tra un amico ed un gruppo di 10 persone, i quattro fermati più altri sei non ancora identificati, quando viene riconosciuto dagli aggressori. «Ti ho riconosciuto, sei il figlio di Bettarini, ti ammazziamo». Il ragazzo tenta di fuggire, lo bloccano, lo strattonano, lo colpiscono «con numerose testate, pugni e calci e con otto coltellate» sferrate con una lama da 20 centimetri (non è stata ancora trovata) da Caddeo, dicono i testimoni, che lo raggiungono al torace, al fianco, al braccio e alla coscia destri. Non si fermano neppure quando Niccolò cade a terra e viene ancora colpito da calci in pieno volto.
La fidanzata tenta di fargli da scudo col suo corpo ed a sua volta è stata colpita senza pietà con calci e pugni anche in faccia. Le ferite riportate, però, per fortuna sono state lievi per lei. Otto i giorni di prognosi decisi dai medici.
Per il pm Ramondini l’aggressione al giovane è stato un chiaro tentativo di omicidio, aggravato da motivi «abietti e futili quali essere il figlio di Bettarini» al quale si aggiungono le lesioni alla ragazza e il porto del coltello.
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