Per la Corte Strasburgo le autorità italiane non avrebbero dovuto confiscare numerosi terreni per costruzione abusiva senza una condanna dei responsabili
La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, con una sentenza non appellabile, ha stabilito che le autorità italiane non avrebbero dovuto procedere con la confisca di numerosi terreni per costruzione abusiva senza una previa condanna dei responsabili.
Per i giudici le autorità italiane hanno violato il diritto al rispetto della proprietà privata. La Corte europea si è riservata di valutare l’indennizzo.
La sentenza riguarda Punta Perotti (Bari), Golfo Aranci (Olbia), Testa di Cane e Fiumarella di Pellaro (Reggio Calabria).
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