Mondiali, ecco il gatto Achille, l’indovino di Russia 2018:
Dopo il polpo Paul, la Piovra di Oberhausen famosa per aver centrato 8 pronostici su 8 al mondiale sudafricano del 2010. Dopo il simpatico armadillo Norman, protagonista del Mondiale brasiliano nel 2014, con scarsi risultati visto che non ne azzeccò mezza e venne poi sostituito dai pinguini di Birmingham, pure loro farlocchi. Arriva il gatto Achille, sordo, di pelo bianco e con uno sguardo che incute terrore. Il gatto omerico avrà tra le unghie il destino di Russia 2018. Tocca a lui fare l’indovino.
Già allestito anche “lo studio” che ospiterà il teatrino: il caffè “Repubblica Cat”. Anna Kasatkina, la veterinaria che si occupa dei gatti che al museo Hermitage di San Pietroburgo hanno la responsabilità civile di tenere i topi alla larga dalle opere, ha spiegato che il buon vecchio Achille “vede con il cuore”. Già interessati gli scommettitori, che in base ai primi pronostici capiranno se il gatto è affidabile. Inevitabile il proverbio – reso celebre da Trapattoni – con cui ci affidiamo alle capacità indovine di Achille: “Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”.
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