Di Maio e Salvini spingono per rilanciare il governo giallo-verde
Carlo Cottarelli è atteso al Colle per un nuovo incontro: l’economista dovrebbe consegnare la lista dei ministri, anche se il percorso è molto accidentato per la mancanza dei numeri necessari in Parlamento. Il Quirinale infatti ieri ha smentito le voci secondo cui il premier incaricato sarebbe pronto a rimettere il mandato nelle mani di Sergio Mattarella.
Tuttavia nei corridoi di Camera e Senato si rafforza la voce secondo cui il ‘governo neutrale’ voluto dal Colle possa cadere in Aula, impallinato dai voti contrari. E come sempre capita nei momenti di grande incertezza, circolano varie indiscrezioni sui futuri scenari politici.
Prima fra tutte la volontà di tornare al voto prima possibile, addirittura il 29 luglio, ipotesi supportata da varie forze politiche. Di Maio, parlando a Napoli ha dichiarato: “Siamo pronti a rivedere la nostra posizione, se abbiamo sbagliato qualcosa lo diciamo, ma ora si rispetti la volontà del popolo perche’ noi l’Italia la vogliamo salvare. Un maggioranza c’e’ in parlamento, fatelo partire quel governo, basta mezzucci perchè di governi tecnici e istituzionali non ne vogliamo”. Quindi per il M5S si potrebbe prendere in considerazione di “far pace” con Mattarella e far partire il governo giallo-verde. In alternativa, “Spero che si vada alle elezioni il prima possibile ma in una situazione politica molto difficile resta una posizione coerente ma collaborativa con il presidente della Repubblica Mattarella per uscire a risolvere quella che è l’attuale crisi che stiamo vivendo”, ha aggiunto Di Maio.
“Se voi non mollate io non mollo e noi al governo del Paese ci andiamo. Dovremo aspettare un mese, tre, ma ci andremo”, ha detto il leader della Lega Matteo Salvini in un comizio a Siena. “Non so che governo nascerà – ha aggiunto – ma ci hanno impedito di fare un governo che rappresenta 17 milioni di italiani. Io volevo essere il ministro dell’Interno per riportare un po’ di sicurezza ad esempio approvando una legge sulla legittima difesa”.
Interviene anche Giorgia Meloni. “Una maggioranza in Parlamento c’è, ed è formata da M5s e Lega: “Era pronta a fare un governo – ha scritto su Facebook – e aveva stipulato un contratto di governo. Noi siamo stati critici però arrivati a questo punto siamo anche disponibili a rafforzare quella maggioranza con FdI, perché crediamo che bisogna fare tutto quello che c’è da fare in questo momento per tirare fuori l’Italia dalla situazione di caos nella quale rischia di gettarsi. Presidente, ci rifletta perché non avremo molto altro tempo”.
Anche il Pd è d’accordo per tornare al voto il 29 luglio, “Se c’è l’accordo si può fare – aveva commentato il capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci – evidentemente dopo la fiducia deve esserci lo scioglimento delle Camere, se si vuole arrivare al voto entro la fine di luglio” e per gli elettori esteri “il governo può fare un decreto”.
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