Home » Usa, Francia e Gran Bretagna hanno attaccato la Siria. Putin: “Atto di aggressione”
Cronaca News World

Usa, Francia e Gran Bretagna hanno attaccato la Siria. Putin: “Atto di aggressione”

Attacco alle 3 di questa notte, colpiti obiettivi militari. Mosca e Iran minacciano conseguenze

A una settimana esatta dagli attacchi con gas chimici a Douma, il presidente degli Stati Uniti ha annunciato di aver ordinato un raid contro il regime siriano condotto assieme a Francia e Gran Bretagna. “Poco fa ho ordinato alle forze armate statunitensi di lanciare attacchi in Siria” ha detto Trump alle 21 ora americana, le 3 in Italia. Il presidente americano ha annunciato “attacchi di precisione” contro obiettivi in Siria collegati al programma di armi chimiche. In Italia, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni è stato costantemente informato durante la notte degli sviluppi degli attacchi, mantenendosi in contatto con i ministri Esteri e Difesa e con i vertici militari.

Il presidente russo, Vladimir Putin, in una nota pubblicata sul suo sito ufficiale, ha definito l’attacco congiunto di Usa, Gb e Francia sulla Siria “un atto di aggressione” contro un Paese che sta combattendo il terrorismo sul suo territorio. E ha aggiunto: “Con questo comportamento gli Stati Uniti vanno ad aggravare la catastrofe umanitaria in Siria causando sofferenza alla popolazione civile e finiscono per favorire i terroristi che da sette anni affliggono la popolazione siriana. Inoltre in questo modo si va a provocare una nuova ondata di profughi dalla Siria e più in generale dall’intera regione mediorientale”.

 

 

Alle parole di Trump hanno fatto seguito quelle del presidente francese, Emmanuel Macron. Con l’attacco del 7 aprile scorso a Douma, ha rimarcato Macron, “la linea rossa fissata dalla Francia a maggio del 2017 è stata superata“. Per questo, ha detto “ho ordinato alle Forze armate francesi di intervenire. In una nota diffusa nella notte, il presidente francese ha fatto sapere che “non si può tollerare la banalizzazione dell’impiego di armi chimiche, un pericolo immediato per il popolo siriano e per la nostra sicurezza collettiva”.

Sulla stessa lunghezza d’onda la premier britannica Theresa May. “Non c’erano alternative praticabili all’uso della forza per degradare e dissuadere dal ricorso alle armi chimiche il regime siriano” ha detto May, giustificando la partecipazione ai raid.

Tre gli obiettivi colpiti nella notte e indicati dal capo degli Stati maggiori riuniti, il generale Joseph Dunford, durante un un briefing al Pentagono: un centro di ricerca a Damasco, un deposito di armi chimiche a ovest di Homs, un altro deposito e un centro di comando sempre nei pressi di Homs. 

Immediata la replica del Cremlino. Il presidente Putin ha parlato di “un atto di aggressione contro una nazione sovrana“, mentre l’ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Anatov ha annunciato che l’attacco non resterà senza “conseguenze”. “Insultare il presidente della Russia – ha rimarcato – è inaccettabile e inammissibile”. “Tutta la responsabilità sta a Washington, Londra e Parigi – ha detto in una nota – Gli Stati Uniti, Paese che ha il più grande arsenale di armi chimiche, non ha il diritto morale di accusare altri Paesi”.

 

Loading...
Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com