L’edizione odierna di Tuttosport approfondisce sul caso Mercedes e il “bottone magico”:
“La polemica c’è, ma non si può dire che sia nuova. La Mercedes ha oppure non ha il “bottone magico” da usare in qualifica Al dibattito, aggiunge la sua opinione Alex Wurz. Che non solo è ex pilota di Formula 1, ma spesso è stato commissario di gara e da un po’ è presidente del sindacato piloti. Dunque una persona informata, che sa di cosa parla. E tuttavia, le sue parole non svelano nessun vero segreto: «Penso che la Mercedes abbia un sistema che consente di andare oltre il limite delle prestazioni normali. Gli altri motoristi non ce l’hanno oppure non osano “mappature” così estreme».
Secondo Wurz, gli ingegneri della Cosworth – che un tempo costruiva il più diffuso motore aspirato, da lui stesso guidato – avevano un sistema simile già una decina di anni fa. E siccome molti progettisti sono passati dalla Cosworth alla Mercedes, questo spiegherebbe la genesi dell’idea. Ma, in realtà, non è che gli altri motoristi che competono in Formula 1 non siano abbastanza bravi o geniali da ideare sistemi simili. Il punto è che, per spremere più cavalli al motore, sia pure per pochi secondi, è necessario essere sicuri dall’affidabilità generale del motore stesso.
Da quest’anno, poi, di motori per ogni anno se ne possono usare soltanto tre. Mettere alla frusta il propulsore per una posizione migliore in griglia (anche quando si parla di caccia alla pole position) non giustificherebbe il mettere a rischio la vita stessa del motore. Ricordiamo che di motori se ne possono montare anche più di tre, ma dalla quarta unità in poi si subiscono delle forti penalizzazioni in griglia.
Dunque, per tentare un acuto in una qualifica, si rischia di mettere a rischio una gara intera (cosa che accadrebbe in caso di forti penalizzazioni). Va da sé che la Mercedes si sente sicura. E non solo da adesso, visto che di “bottone magico” si sente discutere anni. Adesso la fantasia dei rivali (che un po’ rosicano, sia chiaro) s’è spinta al punto che questa mappatura viene chiamata “party mode”. Che è come dire che quando i piloti Mercedes vogliono… fare festa, sanno come comportarsi.
In realtà, le qualifiche dell’unica gara che si è corsa in questo inizio di Mondiale 2018, dimostrano che non basta avere un surplus di cavalli: Hamilton (ossia uno dei più forti, se non il migliore in assoluto) ha conquistato una pole stratosferica, mentre il modesto Bottas è finito contro le barriere rovinando cambio e monoposto. Dunque non è solo questione di bottoni magici, ma di classe di chi sta al volante”.
Aggiungi Commento