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Il segreto della Nascita di Venere del Botticelli: cela i dettagli anatomici della vita

Scoperto un polmone nascosto nel capolavoro del Botticelli

C’è un polmone nascosto nella ‘Nascita di Venere’ del Botticelli: la sagoma, i dettagli anatomici e perfino il colore dell’organo sarebbero riprodotti dal mantello tenuto fra le mani di Flora, la dea della primavera protesa nell’atto di coprire la Venere prossima allo sbarco sull’isola di Cipro.

Nel capolavoro di Sandro Botticelli (1445-1510), conservato alla Galleria degli Uffizi di Firenze, spunta un dettaglio anatomico, un polmone per la precisione. Ne è convinto il chirurgo plastico Davide Lazzeri, studioso della medicina nell’arte, lo stesso medico che nel 2016 ipotizzò l’artrosi di Michelangelo da alcuni importanti dettagli.

Nella sua “interpretazione personale e speculativa”, pubblicata sulla rivista scientifica Acta Biomedica, è partita da alcuni studi americani dei ricercatori Blech e Doliner diffusi nel 2009. “Ma è perfettamente in linea con quanto già indicato da uno studio precedente su un altro capolavoro di Botticelli, “La Primavera”, dove i ricercatori americani avevano individuato la sagoma di due polmoni disegnata dalla vegetazione dietro la figura centrale di Venere”, spiega il chirurgo della Clinica Villa Salaria di Roma. Nella “Nascita di Venere” degli Uffizi di Firenze, Botticelli avrebbe disegnato solo il polmone destro: il particolare drappeggio della veste, visibile sopra il braccio sinistro di Flora, rappresenterebbe l’infossatura (chiamata “ilo polmonare”) da cui passano bronchi, vasi sanguigni e nervi.

Ispirato dalla filosofia neoplatonica che circolava alla corte dei Medici, questo simbolo rappresenterebbe la celebrazione allegorica del ciclo della vita generato dal respiro divino.

“E’ possibile che ci sia un’ulteriore simbologia legata al polmone”, aggiunge Lazzeri. “L’organo potrebbe infatti ricordare anche la morte per tubercolosi della giovane musa di Botticelli, la nobildonna fiorentina Simonetta Cattaneo Vespucci, che aveva ispirato il volto della stessa Venere”.

 

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